Quanto tempo per la vera Atalanta? Difficile saperlo, ogni partita fa storia a sé
La storia di Gasp può aiutare a capire quale sarà l'evoluzione della squadra, ma ogni stagione è diversa: non resta che viverla partita per partita

di Fabio Gennari
Non c'è tempo per riposare, probabilmente nemmeno per ragionare troppo su cosa va e cosa invece bisogna migliorare. Tocca giocare, ogni tre, quattro giorni, e cercare di trarre il massimo beneficio da un percorso affascinante conquistato l'anno scorso dopo una stagione di impegni e sacrifici.
Si sta parlando spesso sul momento in cui vedremo definitivamente la "migliore Atalanta", i parametri sono la giusta forma fisica piuttosto che le alchimie tattiche o i movimenti degli attaccanti (sono solo esempi), ma è difficile dare una risposta alla domanda: quando la vedremo?
Le squadre di Gasperini a inizio stagione faticano un po' per via dei carichi di lavoro estivi, ma sarebbe miope pensare che anche le altre, visti gli sprint nerazzurri degli anni scorsi, non abbiano elaborato nuovi programmi di lavoro. L'anno passato, nella prima parte della stagione, la Dea conquistò anche la vetta della classifica e aveva la miglior difesa, con 1-0 come quello di Roma contro i giallorossi simbolo di una squadra che stava lassù pur giocando al contrario di come piace al Gasp.
Ora ci sono stati gli affanni e le amnesie di Frosinone e Firenze, ma anche l'arrembante vittoria con il Monza e le ottime prove contro Rakow e Cagliari. Senza il caldo opprimente delle prime giornate sicuramente si potrà vedere (da parte di tutte le squadre) uno spettacolo migliore, ma la verità è che partita dopo partita, in Italia e in Europa, sarà prezioso vedere come la Dea reagirà agli stimoli e affronterà le difficoltà per costruire una stagione piena di soddisfazione, risultato e bel gioco. In parole semplici: non aspettate il momento migliore, godetevi il percorso che c'è un sacco di strada da fare.