«Rifletterò», «lavorerò» e «cambierò»: i tre propositi di Gasperini dopo il 5-0 del Liverpool
Le parole del mister atalantino dopo il fischio finale della sfida persa coi Reds fanno pensare alla necessità di fare nuove scelte
di Fabio Gennari
Dopo il fischio finale di Atalanta-Liverpool 0-5, il tecnico Gasperini ha detto cose molto importanti, del tipo: «Dovremo pensare molto, perché non siamo più così intensi»; «Rifletterò, potrei cambiare»; e ancora: «Corriamo meno, abbiamo perso qualcosa in attacco, dovrò lavorarci». Sono parole che mostrano una presa di coscienza forte del condottiero orobico. Qui non si tratta di punti persi o guadagnati, della posizione nel girone di Champions o di una sconfitta contro il Liverpool. L'analisi che sottintendono queste frasi è profonda. Netta. Pesante.
Il tecnico nerazzurro è un grande allenatore, ha le sue certezze e grazie a quelle ha portato l'Atalanta a livelli inimmaginabili. Da questo punto di vista, il credito è infinito. Ora però serve che tiri fuori qualche coniglio dal cilindro. Le avversarie studiano e imparano, quindi se stai fermo nel punto dove sei arrivato rischi che prima o poi le altre ti superano. Il 3-4-3 (con varianti offensiva di posizione e di uomini) diventa improponibile in certe situazioni e ormai è acclarato che serve qualcosa di nuovo.
Questo non significa buttare via quanto fatto finora, sarebbe folle. Gli eccessi non sono mai positivi, lo abbiamo detto dopo i sette cambi contro la Sampdoria e pure quando si è cambiato troppo poco (e male) a Crotone. Variare un po' l'assetto costruendosi delle alternative da usare alla bisogna sarebbe una mossa intelligente, magari proponendo quella difesa a quattro che già nel secondo tempo con l'Ajax si è vista. La fiducia nel tecnico è massima, i giocatori ci sono e se qualcuno manca è giusto provare le alternative. Stringere i denti e lavorare, per l'Atalanta e la sua gente, non è mai stato un problema.