Su, (ri)scriviamo la storia (e Caldara sarà il capitano)

Su, (ri)scriviamo la storia (e Caldara sarà il capitano)
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Vincere per superare il Milan e puntare dritti al sesto posto, vincere per regalare ai tanti tifosi in fibrillazione una grande gioia e, ancora, vincere per un’estate più "leggera" e un mercato più sereno vista la partecipazione alla prossima Europa League. Atalanta-Milan è una gara speciale, domani allo stadio di Bergamo (fischio d’inizio ore 18) va in scena una di quelle partite che valgono tutta la stagione e anche se i risultati sono già grandiosi e le emozioni vissute in Italia e in Europa fanno accapponare la pelle è giusto puntare al massimo.

 

 

Sesto posto, con tre punti è quasi fatta. Sottolineando che anche un pareggio non sarebbe affatto deleterio per le speranze europee della Dea e che sarà invece fondamentale non perdere, una vittoria contro il Milan farebbe fare alla Dea un salto in avanti poderoso in classifica. La graduatoria attuale vede i rossoneri a quota 60 e l’Atalanta a 59, dietro c’è la Fiorentina a 57 e, con lo scontro diretto a Milano nell’ultima giornata tra rossoneri e viola, a quota 62 punti la squadra orobica sarebbe irraggiungibile da almeno una delle due rivali. I tre punti contro il Milan avrebbero poi bisogno almeno di un pareggio a Cagliari nell’ultimo turno perché il sesto posto diventasse certo; per come giocano i nerazzurri e per la grande condizione atletica che abbiamo visto in queste ultime settimane è normale che ci sia grandissima fiducia, ma dalle parti di Zingonia nessuno è convinto che sarà una passeggiata. Nel girone di ritorno, l’Atalanta ha perso solo contro Juventus, Napoli e Sampdoria (in 17 partite), giocando comunque bene. Vincere la diciassettesima partita in campionato, quindi, permetterebbe alla Dea di fare un passo quasi decisivo. In tal senso, giocare dopo la Fiorentina è un grande vantaggio dal punto di vista psicologico.

L’attesa dei tifosi: fibrillazione in città. Gli spettatori allo stadio saranno oltre ventimila, ai botteghini rimangono pochissimi biglietti e l’attesa è veramente altissima. Dal punto di vista meteorologico è previsto un temporale di buona intensità sulla zona dello stadio, con le due Curve scoperte è quasi certo che molta gente si prenderà un bel po’ di acqua, ma arrivati a questo punto il sogno europeo così vicino spazza via qualsiasi timore per la pioggia. Dagli ambienti della tifoseria organizzata arrivano spifferi che raccontano come sia grandiosa la voglia di spingere la squadra al successo e lo stadio sarà una bolgia. In Curva Nord sarà realizzata una splendida coreografia, i dettagli sono ovviamente top secret così come il contenuto, ma in fondo è anche bello (e giusto) che sia così: l’anno passato era prevedibile che lo "show" della Nord avrebbe parlato di Europa, ma l’impatto scenografico fu comunque veramente bellissimo e tutto lo stadio (milanisti compresi) applaudì convinto. Sui social e nei bar non si parla d’altro, l’Atalanta è a un passo dalla seconda partecipazione consecutiva al torneo continentale e nessuno vuole restare indietro: l’orgoglio di essere arrivati alla penultima partita con il destino tra le mani è totale.

 

 

Caldara capitano? Sì, ci ha pensato il Papu. C'è un altro elemento, però, che rende ancora più speciale la partita. Contro il Milan, infatti, sarà l'ultima sfida a Bergamo da giocatore atalantino di Mattia Caldara, che in estate passerà definitivamente alla Juventus. Mattia è un cuore nerazzurro vero, puro, che nonostante da oltre un anno sappia che vestirà i colori bianconeri, ha sempre messo anima e corpo per l'Atalanta. E i tifosi queste cose le notano, eccome se le notano. E non se le dimenticano mai. Proprio per questo, nelle ultime ore, sui social è montata una proposta, lanciata dal blog Atalantini: fare indossare a Caldara, nella sfida contro il Milan, la fascia da capitano. Non la volontà di "sminuire" il Papu, leader in campo e fuori del gruppo nerazzurro, ma una sorta di riconoscimento per un ragazzo nato (calcisticamente) e cresciuto con i nostri colori addosso e che domani giocherà la sua ultima partita a Bergamo indossando la maglia dell'Atalanta, squadra per cui ha sempre tifato e ha sempre dato il massimo. Ed è stato proprio il Papu il primo a capire tutto questo: da vero cuore atalantino, prima ancora che l'idea venisse lanciata sui social, il numero 10 argentino, a inizio settimana, ha offerto la propria fascia al compagno per la sfida con il Milan. Lo ha rivelato Gasperini nella conferenza stampa pre Milan (decisamente "pepata"), precisando che avrebbero voluto fosse una sorpresa per tutti, ma visto che ormai la voce era circolata tanto valeva confermarla. È una bella cosa, che dimostra una volta in più la compattezza dello spogliatoio atalantino: non dappertutto un capitano è disposto a fare un regalo del genere a un ragazzo così giovane e in procinto di lasciare la squadra. Bravo Papu.

Ritiro e mercato, qualificazione decisiva. Tornando a ragionare di risultati e classifica, l’acceso ai gironi di Europa League (sorteggio a Montecarlo il 31 agosto, inizio il 20 settembre) è certamente importante per il prestigio e dal punto di vista degli introiti economici (quest’anno arriveranno oltre 11 milioni per la cavalcata continentale), ma ci sono due aspetti tecnici che nessuno può ignorare. Iniziare dai preliminari (26 luglio) con il rischio di essere già fuori a inizio agosto oppure cominciare il 20 settembre con sei partite sicure è come passare dal toast del McDonalds ai paccheri di Vittorio. C’è un abisso. La preparazione atletica è totalmente diversa, la durata delle vacanze nell’anno del Mondiale incide tantissimo, soprattutto per chi ha tanti giocatori coinvolti e la Dea, pur con il solo Freuler che andrà in Russia tra i titolari, avrebbe un bel vantaggio potendo preparare tutto con tranquillità. Il mercato, poi, si fa con gli obiettivi definiti sul tavolo: se devi andare a prendere un altro Ilicic devi sapere se sei o meno in Europa. Allo stesso tempo, il centravanti o l’esterno sinistro che la società cerca devono avere un profilo diverso in base alle competizioni da affrontare.

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