Scalvini, Ederson, Koopmeiners: il mercato è agitato, l'Atalanta a gennaio non cede i suoi gioielli

di Fabio Gennari

Sono i giorni del mercato di gennaio, quelli in cui si pensa che tutte le squadre possano essere stravolte solo perché si vedono pagine e pagine di trattative, idee, contatti e "colpi" che possono arrivare da un momento all'altro. Poi, all'atto pratico, non succede nulla. Nelle ultime ore per il mercato della Dea si parla di richieste importanti per Ederson (40 milioni) e Scalvini (60 milioni) dopo che, ciclicamente, si riparla di Koopmeiners (45-50 milioni). I valori sono indicativi e arrivano dalle chiacchiere sulla stampa, non c'è nessun cartellino del prezzo messo da chi a Zingonia si occupa di queste cose.

Che ci sia interesse per i giocatori nerazzurri è importante e nella logica delle cose. Il punto è che l'Atalanta, a gennaio, non ha nessuna intenzione di cedere i suoi gioielli. E nemmeno giocatori come Muriel, ad esempio, risultano in uscita. Luca Percassi, amministratore delegato della Dea, più volte in passato ha detto di come si lavori per migliorare la squadra e non per indebolirla. Quindi se parte Hojlund (irrinunciabile quella cessione per 85 milioni bonus compresi), arrivano più giocatori con cui si prova a crescere.

Quello che succederà in estate nessuno può saperlo, dipende da tanti fattori e la partecipazione o meno alla Champions League, ad esempio, sposta di parecchio le valutazioni di tutti. Giocatori, allenatore e società. Per pensarci c'è assolutamente tempo, oggi la squadra è completa con Hien e al netto di qualche uscita possibile (Palomino, Zortea, forse Bakker) e di altri innesti per il futuro (Jordan James è sempre molto chiacchierato) non dovrebbe succedere nulla di particolare. Il condizionale è d'obbligo, la massima fiducia nella dirigenza ancora di più.