Scalvini ko per la spalla, Kolasinac da valutare. Un rinforzo in difesa ora è necessario

di Fabio Gennari

L'infortunio alla spalla di Scalvini non è cosa da poco. La spalla del difensore classe 2003 cresciuto nel vivaio è "uscita" nel finale della partita con il Barcellona, si tratta della stessa che a dicembre aveva rallentato il suo rientro tra i convocati.

Ieri sera (29 gennaio) il ragazzo è stato portato in ospedale prima di fare rientro in hotel con la squadra. Nelle prossime ore se ne saprà di più, ma è chiaro che, con anche Kolasinac uscito acciaccato (la caviglia non è in condizioni ottimali), Kossounou fuori praticamente fino a fine stagione e tante partite da giocare, non può bastare il solo Toloi come alternativa in difesa.

Rispetto a quanto emerso negli ultimi giorni, con la Dea orientata all'acquisto di un nuovo attaccante (comunque sempre possibile), l'urgenza in questo momento è nel reparto arretrato e vale indipendentemente dalla scelta su de Roon: se il mister decide che il cambio in difesa lo farà il numero 15, la coperta si accorcia in mezzo al campo, dove lo stesso olandese non ha un cambio diretto. Brescianini e Pasalic, per caratteristiche, sono molto diversi da lui.

Su chi potrà andare l'Atalanta è complicato da capire in questo momento, serve qualcuno di pronto subito, che magari conosca già la Serie A e abbia dimestichezza con la difesa a tre. Non una situazione semplice. Del resto, se in venti giorni ti si rompono sia Scalvini che Kossounou, si tratta di mera sfortuna. Gasperini sappiamo preferire sempre innesti davanti, perché in difesa una soluzione la trova, ma adesso tutto è cambiato. La necessità è la retroguardia.