Scelto l'allenatore, tutto passerà dalla rosa e dai risultati: serve tempo per i giudizi
Le prossime settimane saranno molto importanti, daranno segnali e conferme, ma anche spunti di riflessione per il futuro

di Fabio Gennari
Queste riflessioni valgono con in panchina Juric, Thiago Motta, Simone Inzaghi o Carlo Ancelotti. Chiaro che il nome cambia la percezione, ma, dopo Gasperini, è inevitabile che non ci sia altra misura che non sia quella del campo.
Quello stesso campo in cui, con il lavoro quotidiano, negli ultimi nove anni siamo arrivati a livelli inimmaginabili. E non siamo partiti da un vincente che è arrivato a Bergamo per ripetersi (come ha fatto Conte a Napoli, per intenderci), ma da un tecnico in cerca di rilancio.
Dopo aver definito l'allenatore, si passerà al lavoro sulla rosa. Con Gasperini, negli ultimi anni, la lista dei giocatori "sicuri" partenti a giugno era infinita (sui giornali), mentre nei fatti le cose sono andate diversamente. Quindi bisogna aspettare di capire come sarà la rosa, ricordando che l'Atalanta è arrivata terza in classifica ed è in Champions. Quindi non è proprio tutto da buttare. Chi andrà via lo vedremo, come sarà sostituito altrettanto, così come il rendimento degli uomini in campo.
A proposito di campo. Quello che si dice in questi giorni di trattative è destinato a durare fino a quando non si tornerà a giocare e si vedrà la Dea faticare in ritiro, nelle amichevoli e poi nelle partite ufficiali. Lì ci saranno i primi riscontri. L'unico riferimento che conterà sarà quello con il campo, con le partite che si susseguiranno e i risultati che arriveranno. In Italia e in Europa. Partirà una nuova avventura, per giudicarla dovremo prenderci tutti un po' di tempo.