Si riparte da Pasalic e Pessina, due dei tanti diventati grandi grazie al lavoro con Gasperini
Per la prima volta in campo da mediani contemporaneamente, i due centrocampisti di Gasperini sono una garanzia per il tecnico che li ha fatti grandi

di Fabio Gennari
Matteo Pessina e Mario Pasalic sono due dei tanti, tantissimi esempi che dimostrano come un buon giocatore, grazie al lavoro con mister Gasperini, può diventare grande. Quando sono arrivati a Bergamo, né il centrocampista croato né il fresco Campione d'Europa con Mancini erano dei cardini della squadra. Oggi parliamo di questi due ragazzi come di elementi decisivi nei meccanismi del gruppo orobico, un po' per il loro indubbio valore e un po' perché hanno la capacità di adattarsi a giocare in diverse posizioni. Sempre con ottimi risultati.
Il centrocampista italiano di scuola Milan, un anno fa di questi tempi, stava con la gamba bloccata da un tutore e la rotula appena tornata al suo posto. Era reduce da un brutto infortunio subito in Genoa-Verona, ultima giornata del campionato 2019/20 spezzato dal Covid. Di lui si diceva che potesse rimanere, ma anche andare via, il centrocampo dei nerazzurri era ingolfato, ma alla fine la società non lo cedette. Giorno dopo giorno, soprattutto dopo l'uscita di scena di Gomez, Pessina si è guadagnato un posto importante nelle gerarchie e la sua scalata ha toccato il tetto d'Europa con l'Italia. Da protagonista.
Mario Pasalic, incredibilmente, viene considerato da tanti tifosi un giocatore normale di cui si potrebbe anche fare a meno. Tralasciando i numeri del classe 1995 croato, ciò che va tenuto in considerazione è che Gasperini lo ha utilizzato molto spesso e in diverse posizioni in campo. C'è stato un periodo in cui Pasalic era titolare al posto di Freuler in mezzo al campo, tante volte il nome sul tabellino sotto gol decisivi è stato il suo: Manchester City (1-1 a Milano), Napoli (1-2, vittoria decisiva per la prima qualificazione Champions League) e Paris Saint Germain (1-2, sua la rete che fino al 90'esimo stava mandando la Dea in semifinale). Perle importanti troppo spesso considerate quasi normali.
La verità è che nessuno dei due giocatori ha una dote particolare per cui si può dire "ecco, il ragazzo in questa cosa eccelle", ma evidentemente parliamo di atleti che se la cavano molto bene in diverse situazioni e che nel gruppo rappresentano un'alternativa importante su cui Gasperini può sempre contare. Stasera giocheranno in mezzo al campo, insieme non lo hanno mai fatto da titolari, ma la risposta sarà senza dubbio positiva. Lo dice la loro storia con l'Atalanta: quando c'è bisogno, Pessina e Pasalic rispondono sempre "presente".