Sportiello, la certezza fra i pali «Vorrei parare un rigore a...»

Sportiello, la certezza fra i pali «Vorrei parare un rigore a...»
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Pensandoci bene, tra i giocatori nerazzurri è quello che nella prossima stagione dovrà fare qualcosa di veramente importante per dare l’impressione di essere migliorato. Quando nessuno si aspetta il tuo exploit, quando stupisci tutti con prestazioni da applausi e continuità di prestazioni è normale che le aspettative si attestino su livelli alti. Ed è per questo motivo che Marco Sportiello, portierone classe 1992 al secondo campionato da titolare in serie A, rappresenta uno di quei giocatori che ogni tifoso considera una certezza.

Lo abbiamo intervistato quando il ritiro di Rovetta è ormai giunto al termine. Di fronte a noi il solito uomo di ghiaccio che risponde con pacatezza e tranquillità ad ogni domanda. Ci ha regalato anche un paio di curiosità, quella più interessante riguarda il giocatore cui vorrebbe parare un rigore nel prossimo torneo: «È Dybala, della Juventus» ha detto. V’immaginate se dovesse essere decisivo per il risultato?

È più difficile prepararsi al nuovo campionato sapendo che le aspettative su di lei sono ai massimi livelli?

«Ogni anno si cerca di migliorare, provo a pensare sempre che sia il primo anno e quindi mantengo lo stesso entusiasmo. Ormai ho 23 anni, non sono un giovane all’esordio. Non posso negare che l’esperienza maturata sia un ottimo punto di partenza ed è normale che ci siano grandi aspettative. Ma per uno che gioca nel mio ruolo la parola d’ordine è equilibrio. Sia quando le cose vanno bene che quando le cose vanno male è importante stare sul pezzo, concentrati, cercando ogni giorno di migliorare. La voglia di fare bene è scontata ma è alla base di tutto».

Primo ritiro da titolare: dodici mesi fa si allenava all’ombra di Consigli. Poi, è cambiato tutto. Anche il suo approccio nella preparazione?

«L’anno scorso non mi aspettavo il grande salto. È successo tutto all’ultimo momento. Dal punto di vista psicologico è stata una botta inaspettata e bellissima che mi ha costretto a lavorare molto per calarmi subito nel ruolo di primo portiere. In serie A. Dal punto di vista della preparazione non ho cambiato nulla, cerco un approccio sempre uguale al lavoro settimanale e alle partite: che si giochi in serie A o nelle categorie inferiori mi preparo senza risparmiarmi».

Il sorteggio ha decretato un esordio in casa dell’Inter, come si aspetta l’avvio di stagione?

«Sicuramente ci sarà uno stadio molto carico: l’anno scorso ci è capitato di andare a giocare in settimana a Milano e la cornice non era delle migliori. Questa volta giochiamo subito contro l’Inter e ci sarà grande attesa. Non vedo l’ora di giocarla, non vediamo l’ora di iniziare. In generale, non mi fido molto di quelle gare che sulla carta possono sembrare facili: in casa con il Frosinone, ad esempio, ci sono un sacco di rischi. Stesso discorso per Empoli e Sassuolo che arriveranno dopo».

Qualche settimana fa ha vissuto l’esperienza dell’Europeo Under 21 anche se non ha giocato. Cosa le è rimasto di questa avventura?

«È stata una bellissima esperienza e far parte del gruppo è stato un onore. Mi dispiace essere usciti subito perché secondo me non eravamo inferiori a nessuno. Per me non giocare non è mai piacevole e lascia l’amaro in bocca, ma chi gioca a calcio conosce le regole. C’è un allenatore che vede e valuta e fa le sue scelte. Le ho sempre rispettate e le rispetto perché è giusto così».

Due suoi compagni di nazionale, Zappacosta e Baselli, hanno lasciato l’Atalanta per il Torino. Pensava davvero che potessero andare via entrambi?

«Sinceramente non mi aspettavo che potessero partire tutti e due in un colpo solo e nella stessa squadra. Parliamo di due giovani molto promettenti. Comunque si sapeva che se non fosse successo quest’anno sarebbe accaduto nel prossimo futuro. Di voci ne circolavano parecchie, sono partiti degli ottimi giocatori, ma credo che l’Atalanta abbia tanti altri elementi di valore che possono tranquillamente rimpiazzarli, dando una mano importante alla squadra».

Liverpool, Napoli, Arsenal, Roma, Real Madrid sono i nomi di alcune squadre cui lei è stato accostato nelle scorse settimane: c’è qualcosa di vero o sono tutte suggestioni giornalistiche?

«Sono solo voci: solo e soltanto voci. Il mio procuratore non lo sento praticamente mai, questa è la dimostrazione più evidente di come non ci sia stato nulla di concreto e quindi nemmeno ci penso. Vado avanti ad allenarmi e voglio solo farmi trovare pronto per la nuova stagione».

 

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