I tifosi e il caso Milan-Uefa Risposte tutt’altro che banali

I tifosi e il caso Milan-Uefa Risposte tutt’altro che banali
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Ma i tifosi dell’Atalanta, della situazione del Milan, cosa ne pensano? Sula pagina Facebook RadioDea è stato proposto un sondaggio: è giusto lasciare il Milan nelle Coppe oppure i rossoneri vanno esclusi? I tifosi che hanno risposto al quesito, in poco meno di 24 ore, sono stati quasi cinquecento e il risultato è stato abbastanza netto: l’88 per cento dei votanti pensa che i rossoneri debbano stare fuori. Fin qui, nessuna sorpresa, ma quel 12 per cento che pensa sia giusto lasciare ai rossoneri l’Europa League e, soprattutto, le motivazioni che si leggono tra i commenti sono molto significative. A Bergamo, i regali a tavolino, piacciono poco.

 

 

C’è chi dice sì: conta solo il campo. Chi ha votato per la permanenza del Milan in Europa League fa un ragionamento abbastanza semplice. Sul campo i ragazzi di Gattuso hanno conquistato qualcosa che l’Atalanta non è riuscita a conquistare. I punti fatti contano di più dei bilanci e delle situazioni societarie e, a ben guardare, il Milan in questo momento è sotto la lente d’ingrandimento della Uefa sia per il triennio 2014-2017 in cui il saldo negativo ha superato di parecchio i limiti imposti dal Fair Play Finanziario, sia per la capacità del suo azionista di maggioranza di coprire il disavanzo. Il lato romantico del tifoso atalantino esce fuori completamente dal momento che la situazione si concentra su un lato meramente economico e il motivo è molto semplice: non vogliamo regali, partecipiamo dove meritiamo e ce la giochiamo contro tutti. Parlando solo di campo e di passione, non c’è nulla da obiettare e il confronto tra gli utenti è anche stato costruttivo. Dettaglio importante: alla votazione hanno partecipato anche sostenitori del Milan e le risposte sono state tutt’altro che scontate.

Che chi dice no: le regole valgono per tutti. Il fronte di chi invece pensa che sarebbe giusto escludere il Milan dalle Coppe è sostanzialmente trasversale e si basa sul concetto di equità. Non conta il blasone, non conta la potenza economica ma ci sono regole ben precise che tutti devono rispettare e che è giusto rispettare. Dal punto di vista del mercato, ad esempio, se arrivano una serie di giocatori che creano un grande disavanzo di bilancio e questi ottengono più punti saranno anche stati bravi sul campo ma, forse, non sarebbero potuti arrivare con un occhio più diligente ai conti societari. Il sentimento dei tifosi che vorrebbero il Milan fuori dalle Coppe è certamente condizionato anche dall’opportunità di partecipare direttamente ai gironi: se fosse stata fatta la stessa domanda ai tifosi del Torino, del Bologna o del Genoa probabilmente le percentuali sarebbero state meno “bulgare” ma il concetto di fondo non cambia e paradossalmente la situazione dei nerazzurri è pure più semplice rispetto, ad esempio, di quella della Fiorentina: i toscani sono in allerta, a oggi non sanno nemmeno se parteciperanno alle coppe e il rischio che ne abbiano conferma (o meno) solo verso il 3-5 di luglio è concreto.

 

 

E intanto si inizia a giocare: Atalanta nell’urna il 20. In tutto questo clima di incertezza ci sono intanto le date a mettere un po’ d’ordine. Ieri a Nyon è stato sorteggiato il preliminare del primo turno, nell’urna ci sono finite squadre di bassissimo livello (Andorra, San Marino e Gibilterra, per fare un esempio) ma i prossimi appuntamenti sono ormai dietro l’angolo. Il sorteggio dei prossimi turni, tra cui anche il secondo preliminare che vede coinvolta (per ora) l’Atalanta è fissato per mercoledì 20 giugno a Nyon e una decisione definitiva sul Milan ancora non ci sarà. Questa mattina su alcuni quotidiani in edicola si parla di un nuovo socio di minoranza del Milan che potrebbe cambiare gli scenari, ma ormai la scadenza con la Uefa è dietro l’angolo: i rossoneri saranno ascoltati a Nyon il 19 giugno, a stretto giro la Uefa comunicherà la propria decisione (probabile l’esclusione dalle coppe) ma il successivo passaggio al Tas di Losanna rimanderebbe tutto alla prima settimana di luglio. A venti giorni dall’esordio, con il ritiro da iniziare e le gare ufficiali da preparare. Un bel caos insomma, non c’è che dire.

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