Tre piccole idee per risvegliare il vero spirito dell'Atalanta
E se Gasperini avesse in mente qualcosa di diverso per l’Atalanta? Dopo il pareggio contro la Spal di domenica sera allo stadio di Bergamo, il tecnico ha parlato di problemi strutturali della squadra orobica e, ragionando sulle prime dodici giornate di questa stagione di A, la costante è che appena gli avversari riescono a trovare un buon pertugio, segnano. Problema di equilibri? Di condizione? Di testa? Difficile rispondere, ma certamente il tecnico degli orobici avrà tante possibilità di intervenire. La prossima partita è lontana due settimane, e allora giochiamo un po’ a fare gli allenatori e i motivatori: ecco qualche idea su come potrebbe cambiare l’Atalanta per cercare di invertire la rotta rispetto all’andazzo delle ultime giornate. Che non è preoccupante, assolutamente, però da un po’ fastidio.
Prima idea: passaggio stabile al 3-5-2. Dal punto di vista tattico, la variante più facile da mettere in pratica è il passaggio in pianta stabile al 3-5-2. Questo schieramento, già visto in Europa League, permetterebbe al tecnico di schierare de Roon e Cristante insieme a Freuler, rinunciando a uno tra Ilicic e Gomez. Visti i tanti impegni, questa scelta non sarebbe complicata da realizzare ma è chiaro che l’unico motivo è legato alla possibilità di dare maggior copertura alla difesa. Per giocare con il 3-5-2, servono due esterni che corrono molto a tutta fascia (Spinazzola e Hateboer) e un centravanti in grado di giostrare nella zona d’attacco spalle alla porta e con tanta voglia di appoggiare per i compagni che si inseriscono (Petagna). Per le caratteristiche dei giocatori a disposizione, questa variabile del modulo sarebbe la più vicina al modo di giocare che ormai la Dea ha nel suo Dna con alcune modifiche orientate soprattutto a dare equilibrio.
Seconda idea: Gomez e Ilicic più stretti nel 3-4-2-1. Le prossime tre gare (Inter ed Everton in trasferta, Benevento in casa) sono sulla carta tutte partite da giocare a viso aperto. Per motivi diversi e contro avversari dai valori molto lontani tra loro, l’Atalanta è chiamata a giocarsela comunque fino alla fine e allora perché non puntare tutto su Gomez e Ilicic dietro ad una punta? Attenzione, non come altre volte in cui il Papu è stato spostato a sinistra e lo sloveno è venuto spesso in mezzo al campo: più vicini tra loro e alla punta, in modo da sfruttare gli spazi stretti e la loro tecnica. Con una scelta di questo tipo, il centrocampo (Freuler e Cristante o De Roon) sarebbe chiamato a maggior copertura, così come gli esterni non sarebbero costantemente proiettati in avanti: qualche equilibrio maggiore andrebbe trovato, ma se nel caso del 3-5-2 gli spostamenti rispetto ad oggi sarebbero minimi e a discapito della pericolosità, ecco che nel 3-4-2-1 la presenza dei migliori in attacco garantirebbe massima resa in fase conclusiva.
Terza idea: più spazio alla linea verde. La mossa da scacco matto, quella che davvero ribalterebbe le carte in tavola, sarebbe la scelta di puntare forte sulla linea verdissima alla ricerca di quella scintilla che l’anno scorso diede il via alla splendida cavalcata nerazzurra. Gollini in porta, Mancini in difesa, Castagne a destra, Haas e Melegoni in mezzo e Vido in attacco rappresentano valori importanti per il futuro della Dea (abbiamo escluso Bastoni e Orsolini perché il cartellino non è dei nerazzurri) e quindi perché non sparigliare le carte con qualche proposta un po' folle nell’undici titolare? Gasperini è lo stesso tecnico che nel campionato 2016/'17 ha mandato in campo per la prima volta Gagliardini, Caldara e Petagna, le condizioni oggi sono nettamente cambiate ma perché non provare con una ventata di spensieratezza a ridare vigore ad una squadra che in certi momenti si affloscia un po’? Non è necessario trovare un colpevole né cambiare in blocco, ma è possibile che, per avere qualche beneficio, un trattamento d’urto di questo tipo alla fine serva.
Il segreto? Giochiamo per la salvezza. Dopo aver buttato sul tavolo queste tre idee, ribadiamo il fatto che l’Atalanta non sta facendo male e la stagione va comunque considerata ampiamente sopra le aspettative. Certo, senza cambiare nulla ci sarebbe un dettaglio che potrebbe far tornare la Dea quella macchina da punti che abbiamo ammirato l’anno scorso: il pensiero salvezza. Se la squadra trovasse il modo di giocare sempre con lo spirito di chi è con l’acqua alla gola, probabilmente i cali di tensione sarebbero ridotti al minimo e tante gare finirebbero senza rimonte. Non sappiamo come si può fare, ma speriamo che il Gasp ci pensi: manca pochissimo per tornare ad essere protagonisti al vertice.