L'editoriale di Xavier Jacobelli

Tre punti ancora e sarà Champions. Questa non è più la Dea della corsa, ma del volo

Tre punti ancora e sarà Champions. Questa non è più  la Dea della corsa, ma del volo
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di Xavier Jacobelli

Se sabato l’Atalanta batterà il Genoa a Marassi, sarà aritmeticamente in Champions League per il terzo anno consecutivo. Proprio contro il Grifone, alla cui epopea appartiene, Gian Piero Gasperini potrà firmare un’impresa senza precedenti nella storia ultrasecolare della Dea, non più della corsa, ma del volo. Quale altra immagine descriverebbe meglio una squadra che contro il Benevento ha infilato la settima vittoria interna consecutiva, la nona nelle ultime undici gare; che ha segnato 86 gol in 36 partite, vantando il miglior attacco del campionato; che dopo le prime 36 gare di questo e dell’ultimo torneo, ha totalizzato 150 (centocinquanta) punti.

Nell’anno più tremendo vissuto dai bergamaschi, funestato dalla tragedia della pandemia, l’Atalanta si erge una volta di più a simbolo sportivo della nostra gente, orgogliosa di un gruppo sempre più forte, sempre più consapevole delle proprie possibilità, sempre più corroborata dalla sua panchina lunga (Pasalic docet). Dove si dimostra che la programmazione paga, come pagano gli investimenti sul mercato, scegliendo gli uomini giusti al momento giusto per collocarli nel posto giusto. E qui affonda le radici il Modello Atalanta che non finiremo di elogiare mai abbastanza, anche per la sobrietà e lo stile che lo contraddistinguono.

Bene ha fatto Gasp dopo il successo sul Benevento a predicare umiltà e concentrazione. Per sabato e per il 19 maggio, giorno della finale di Coppa Italia. Nulla è impossibile per questa squadra, così grande e così bella da essere vera.

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