Vitalij, la Dea amata a Mosca (è tutto merito di sua nonna)

Vitalij, la Dea amata a Mosca (è tutto merito di sua nonna)
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Per raccontare la storia del tifoso di questa settimana, dobbiamo prendere un aereo e volare a Mosca. Lui si chiama Vitalij, è un giovane giornalista con la passione per il calcio ed un amore sincero per i colori nerazzurri. Come spesso succede, la pasione per l'Atalanta di chi non è nato a Bergamo sboccia quasi per caso, ma è quantomeno incredibile registrare una devozione per la squadra orobica di chi abita così lontano.

Amore da bambino. La storia a tinte nerazzurre di Vitalij nasce grazie alla nonna e ad un acquisto speciale. «Quando avevo 9 anni mia nonna mi comprò la rivista "Football", un giornale molto diffuso qui a Mosca.  Ho sfogliato le pagine ammirando le immagini per molto tempo e alla fine ho deciso di leggere un interessante articolo sulla Serie A. Il primo club citato era proprio l'Atalanta: ho iniziato a guardare da vicino le vicende di questa squadra e molto rapidamente mi sono innamorato. Esattamente: sono completamente innamorato della Dea. Ora la nonna non compra più "Football" ma ho fatto un salto di qualità: sono diventato giornalista e lavoro proprio nella redazione di quel giornale. Incredibile».

 

vitali atalanta 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Città e divisa. Una scelta quasi casuale che però ha scaturito una passione che pulsa per una squadra e una città apparentemente senza difetti. «Cosa mi piace dell'Atalanta? Tutto, senza dubbio. La squadra ha un bellissimo nome, la città è pittoresca. E poi mi piacciono i colori, la maglia nerazzurra è fantastica. Spero vivamente che chi disegna e sceglie le casacche per le prossime stagioni non cada mai nell'errore che hanno fatto altre società come ad esempio l'Inter. La prima maglia deve essere tradizionale, a righe verticali nerazzurre. È un segno distintivo».

Giornalista e appassionato di video. Vitalij si è fatto conoscere dagli appassionati che frequentano il sito www.atalantini.com grazie ai suoi video. Dopo le gare più emozionanti, il ragazzo russo si diverte a montare le immagini dei match con un sottofondo musicale molto accattivante. Il risultato è decisamente interessante e lo stesso tifoso nerazzurro conferma che si tratta di pura e semplice passione.

 

 

Internet e video. «Qui in Russia la diffusione di Internet è iniziata circa 10 anni fa, nel 2005. Come tutti i ragazzi della mia generazione, questa nuova opportunità mi ha spinto a conoscere tantissimi portali e tra questi c'è anche Youtube. I video che ho trovato mi sono subito piaciuti parecchio, ho cercato di imparare come realizzarne e da quel momento ho cercato di diventare un bravo videomaker oltre che giornalista. Spero e credo di aver centrato l'obiettivo».

Bergamo dal vivo e in sogno. Dopo tanti contatti sul web con il mondo Atalanta, finalmente tre stagioni fa si è realizzato il sogno di questo atalantino di Mosca. «Sono riuscito a venire a Bergmo. L'Atalanta ha giocato con il Chievo e Fiorentina e ha vinto entrambe le partite. In particolare, dopo il gol di Moralez contro il Chievo, ho saltato come un pazzo dalla gioia. Il pubblico che era in piedi intorno a me, si è bloccato a guardarmi: sembravo veramente idiota. Ricordo bene come nel momento di ripartire alla volta della Russia non volevo lasciare Bergamo. La città è meravigliosa, gli abitanti molto cordiali e poi si mangia benissimo».

 

 

Dopo l'esperienza vissuta in città nel 2012, Vitalij spera di tornare a Bergamo molto presto, ma non è affatto semplice. «Io sogno di tornare sotto Città Alta ogni anno. Nei piani c'è un viaggio a Bergamo nella settimana tra il 14 e il 21 Settembre. Ma sarà molto difficile: il rublo è una moneta in grande difficoltà anche per le sanzioni che hanno appena colpito tutta la Russia. Oggi come oggi è durissima a livello economico per i voli, gli hotel e il cibo nei paesi dell'Unione Europea».

Stagione da non ripetere. Dopo una stagione difficile, adesso la salvezza è a un passo. La paura della serie B, tuttavia, è stata molto forte. «Lo spettro della retrocessione mi ha impaurito. In campo l'Atalanta non mi ha convinto e il brutto gioco non dava alcuna fiducia. Per farvi capire come vivo i momenti pesanti della squadra, ricordo Atalanta-Bologna del 2009/2010: dopo quella partita, non sono riuscito a dormire per una settimana. E non voglio assolutamente rivivere in futuro certe emozioni negative».

 

 

Nonostante le difficoltà, il giornalista di Mosca che tifa Atalanta ha comunque intravisto buonissime cose da alcuni giocatori del gruppo di Reja. «Sono un portiere dilettante e ovviamente il mio preferito è Marco Sportiello. Ha vissuto una grandissima stagione, ma penso che sia molto presto per giocare in un top-club. Almeno un paio d'anni ancora deve rimanere nell'Atalanta, ha grandi margini di miglioramento. Ho grande ammirazione anche per Stendardo, per me un vero leader, e per due giocatori come Denis e Moralez. Maxi, in particolare, ha giocato anche qui a Mosca e non capisco proprio come qualcuno, ad inizio anno, lo volesse vendere».

 

 

Oltre ad ogni fuso orario. La chiacchierata con Vitalij da Mosca si conclude ricordando la partita più bella che ha visto e con un paio di curiosità sul fuso orario.«Ci sono tante belle partite che mi vengono in mente, ma torno ad una delle due che ho visto dal vivo: Atalanta-Fiorentina 2-0 del 2012. Una grande gara per noi, un successo importante ed un gioco che ho apprezzato ma che mi aspetto sempre migliore in futuro. Dal punto di vista organizzativo, oggi non è affatto complicato seguire le partite in diretta. Il fuso orario è solo di un'ora ma ricordo giornate in passato davvero strane. Nel 2012, per un Atalanta-Inter, il fischio d'inizio era fissato alle 23.45 ora di Mosca. Fortunatamente, il gioco è stato piacevole e non me ne sono nemmeno accorto».

 

 

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