Zapata si confessa alla Gazzetta: «L'Inter non mi è parsa la squadra più forte. E con Ibra...»
Lunga chiacchierata dell'attaccante di Calì con il quotidiano rosa. Il numero 91 proprio oggi (1 aprile) ha compiuto 30 anni e non vede l'ora di tornare in campo
di Fabio Gennari
«Non c'è nulla di facile, né in campionato, dove siamo tutti lì a lottare, e nemmeno in Coppa Italia, in cui giocheremo la finale contro la Juventus. Personalmente, non scelgo una cosa o l'altra: voglio tutto». Duvan Zapata ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport e ha toccato diversi argomenti. Il bomber di Calì ha compiuto oggi (1 aprile) 30 anni, l'annullamento delle partite di qualificazione delle squadre sudamericane al mondiale di Qatar 2022 gli ha permesso di restare a Bergamo a lavorare come non gli succedeva da tempo e ora il 91 nerazzurro è pronto per la rincorsa finale.
«Il lavoro a secco mi serviva, giocando due volte a settimana era impossibile farlo con continuità, ma ora ci siamo riusciti». Due settimane di soli allenamenti e ora la partita contro l'Udinese, una gara da vincere e da ex, per Zapata. «Ho solo bei ricordi di Udine. Dopo un lungo infortunio nel primo anno, riuscii ad andare in doppia cifra per la prima volta nella seconda stagione», ha ricordato il centravanti nerazzurro, che ora è arrivato al quinto campionato di fila con oltre 10 gol. «Gasperini è stato fondamentale, faticavo molto a capire i compagni ma lui mi ha dato fiducia. Oggi sono l'attaccante di A che ha colpito più pali, potevo segnare di più».
Contro l'Inter di Lukaku l'Atalanta ha perso l'unica partita di A dell'ultimo periodo; contro il Milan di Ibra arrivò una bella vittoria, ma lui e lo svedese battibeccarono. Così ha parlato di quei due match Zapata: «Sinceramente, l'Inter non mi è sembrata la squadra più forte del campionato. Ci hanno sofferto come tutte le volte che abbiamo giocato contro. Con Ibra non accadde nulla di particolare, sono cose di campo. Io non ho nemmeno risposto, vincevamo 3-0, perché avrei dovuto cercare problemi? In campo mi faccio rispettare ma nella vita sono un gigante buono».
Oltre a diverse disquisizioni musicali («Io sono per la salsa, Muriel per il vallenato ma balliamo entrambi» ha confidato), proprio nella classifica dei centravanti più forti in circolazione Zapata inserisce il compagno di nazionale e nella Dea. «Lewandoski, Haaland e Muriel. Lucho è forte. Non giochiamo spesso insieme? Con un solo centravanti o due cambia poco, i concetti restano gli stessi anche se noi due insieme diamo più sfogo alla manovra in verticale».
L'ultima battuta, in tempo di pandemia, è per il disastro del Covid. «Mi è rimasto dentro il suono delle ambulanze, ho negli occhi quell'immagine dei carri militari con le bare. Anche io ho fatto il Covid, ma senza sintomi, e per fortuna non ho contagiato i miei figli. Per i bambini è un periodo davvero difficile, senza amici e con le lezioni online: speriamo passi tutto al più presto».