Zappacosta zittisce il mercato «Volentieri un altro anno qui»

Davide Zappacosta, in serie A, non aveva mai giocato. Qualche stagione fa, era nella rosa della Primavera atalantina e provava ad emergere agendo da trequartista o da attaccante esterno. Dopo la cessione in comproprietà all’Avellino in Prima Divisione nell’estate del 2011, il ragazzo di Sora si è affermato nel ruolo di laterale destro a tutto campo, e il suo debutto nel massimo campionato italiano è stato decisamente positivo. Quando mancano 180 minuti alla fine del campionato, il numero 22 nerazzurro traccia un bilancio della sua prima annata tra i big. Un commento ai tre gol stagionali, qualche curiosità familiare (mamma Franca giocava a Basket nel Sora)... Davide si dimostra un ragazzo pacato e tranquillo. La serie A non gli ha montato la testa, il futuro è tutto da scrivere e nonostante le voci di mercato siano molto insistenti, un altro anno a Bergamo sarebbe molto importante. Per lui e per l’Atalanta.
Stagione da incorniciare. Davide Zappacosta, siamo ormai al termine del campionato. Che voto ti daresti? «Un voto? Devo essere sincero, non sono molto abituato a giudicarmi e preferisco che siano gli altri a farlo. Quello che posso dire della mia stagione è che sono soddisfatto: è stata la mia prima annata in serie A. Ho giocato tante partite, nonostante la squadra non sia riuscita ad esprimersi al massimo io sono contento del mio rendimento: si può sempre far meglio, ma non mi lamento affatto».
Zona di gioco. Che sei un esterno, ormai è chiaro. Corri molto e sei sempre attento a dare una mano ai compagni. Ti abbiamo visto terzino, ala o attaccante aggiunto. Dove preferisci giocare? «Personalmente mi trovo meglio quando gioco da terzino, sono ormai 4-5 anni che mi sono specializzato in quella posizione: avere davanti tutta la fascia s'addice alle mie caratteristiche. Quando ho giocato più avanzato ho avuto qualche difficoltà, perché muoversi e ricevere palla con le spalle rivolte alla porta avversaria è diverso. Sicuramente, giocare in una posizione nuova per alcune partite mi ha aiutato molto ad imparare movimenti e meccanismi specifici ma resto un terzino basso».
La sua serie A. Dopo il salto dalla Lega Pro alla serie B con l’Avellino, ti sei misurato con il massimo campionato italiano. Che ne pensi della serie A adesso che ci hai giocato oltre 2mila minuti. «Il livello del campionato, rispetto alla serie B, è certamente più alto, ma se devo essere sincero mi aspettavo che tutto fosse molto più difficile e complicato. Sicuramente, l’aspetto più significativo riguarda il margine di errore: in serie A, appena sbagli qualcosa, l’avversario ti punisce. Immediatamente. Ovviamente, giocando in difesa l’attenzione deve essere ancora più alta perché ti misuri con attaccanti che possono far gol veramente in ogni istante».
Record di gol. Serie A difficile, ritmi alti eppure proprio quest’anno hai fatto il massimo quanto a gol realizzati. «Curiosamente, è proprio così. I tre gol di questa stagione rappresentano il mio record personale. Non ero mai riuscito a segnare tanto in un solo campionato e l’ho fatto in serie A. Una grande emozione. Il gol più bello è certamente quello segnato contro il Chievo nella gara di andata: mi sono coordinato e ho pescato il palo lontano da fuori area. Se invece penso a quello più importante,quello col Chievo se la gioca con quello siglato contro il Genoa: entrambi hanno permesso alla squadra di strappare un pareggio. A Firenze, invece, abbiamo perso e quindi la gioia personale passa in secondo piano».
https://youtu.be/4Vdb5qyDQ4A
Una stagione lunghissima. Il 31 maggio con il Milan si chiuderà il campionato, per te però le fatiche continuano con l’Under 21. «Da questo punto di vista, la stagione che sto vivendo è una novità assoluta. Tra Atalanta e Under 21 gli impegni sono stati tantissimi: ora che alla fine del campionato mancano solo due partite mi preparo anche per giugno, quando sarò impegnato negli Europei in Repubblica Ceca. Il gruppo in Nazionale è ottimo, possiamo giocarcela perché l’affiatamento è totale: siamo amici anche fuori dal campo e credo che, insieme alle qualità tecnico-tattiche, questo aspetto possa fare la differenza».
Occhi su l'Avellino. Ora che l’obiettivo con l’Atalanta è raggiunto, seguirai i play-off di serie B? L’Avellino sembra ben piazzato. «Sicuramente sì, e dico che ce la possono fare. Ho visto tante partite degli irpini, conosco molto bene mister Rastelli e credo siano un avversario tosto e fastidioso per tutti. Hanno inserito giocatori importanti, sono una bella realtà e adesso sono curioso di vedere come andranno i play-off. Mi aspetto ottime cose, chissà che non ci si possa ritrovare in serie A».
Reja e la tranquillità della famiglia. Come va con mister Reja? Il suo 4-3-3, per te, potrebbe essere molto stimolante. «Il rapporto con lui è stato subito ottimo, nel 4-3-3 i movimenti e le scelte tattiche mi favoriscono perché mi trovo ad avere ancora più spazio in avanti. Lì sulla destra adesso sta giocando con continuità anche D’Alessandro, questo mi rende felice perché è dall’inizio dell’anno che noi due siamo sempre assieme. Sia al campo che fuori, a pranzo e a cena. Lui è di Roma e io di Sora, in treno o in macchina viaggiamo spesso in compagnia. Vederlo in campo è bello: ha grandi doti, ma può ancora dimostrare ancora tanto».

Zappacosta con la maglia dellUnder 21 azzurra

Davide Zappacosta è stato il nerazzurro più impegnato: ha giocato oltre 90 minuti in Under 21 nel pareggio 1-1 contro la Slovacchia.


Bergamo,stadio Azzurri D'Italia partita amichevole atalanta-spezia 09 Agosto 2014 ph Alberto Mariani nella foto, DAVIDE ZAPPACOSTA

Bergamo,stadio Azzurri D'Italia partita amichevole atalanta-spezia 09 Agosto 2014 ph Alberto Mariani nella foto, DAVIDE ZAPPACOSTA


Firenze 08-02-15 FIORENTINA-ATALANTA CAMPIONATO SERIE A TIM 2014-15,NELLA FOTO, DAVIDE ZAPPACOSTA goal 1-0

Palermo - Atalanta, Zappacosta. Foto Mariani
Il rapporto con la famiglia. Sembri un ragazzo molto tranquillo, come si gestiscono le emozioni della serie A senza perdere la testa? Non deve essere proprio semplice.. «L’aiuto più grande è arrivato dalla mia famiglia. Grazie ai valori che mi hanno insegnato mio papà e mia mamma sono riuscito a mantenere i piedi per terra. Siamo gente semplice: siamo in quattro con mio fratello Fabio che ha seguito la passione di mamma e gioca a basket. Bisogna cercare di non montarsi la testa perché se è vero che a 22 anni gioco in serie A è vero anche che devo dimostrare ancora tanto per poterci restare».
Mercato e futuro. Chiudiamo con una domanda tanto scontata quanto diretta. Le voci di mercato sono parecchie, si parla della Roma che ti cerca ma non solo. Cosa ti senti di dire? Un altro anno a Bergamo potrebbe farti bene? «Vivo con grande tranquillità ogni situazione, il mio agente è abituato a non dirmi nulla anche se le voci circolano e arrivano anche a me. Sono sincero, non mi piace molto sentire che si parla di me in tema mercato durante l’anno, perché voglio solo pensare a prepararmi per le partite. In linea generale, posso dire che un’altra stagione a Bergamo la farei molto volentieri: mi sono trovato molto bene sia con la società che con tutti i tifosi, quindi credo che per il mio percorso restare all’Atalanta sarebbe positivo».