A Bergamo città 851 incidenti stradali e 3 morti nel 2021. La causa principale? La distrazione
L'Aci ha diffuso le statistiche provinciali: 2.414 sinistri (632 in più sul 2020) e 33 decessi (+7). Coinvolti anche molti monopattini
A Bergamo città sono stati 851 gli incidenti stradali avvenuti nel 2021 e 3 i morti. Sono le cifre più rilevanti che emergono dalle statistiche elaborate dall’Automobile Club Italiano (Aci) riferite alla rete stradale della Bergamasca. In tutta la provincia, l'anno passato sono stati registrati 2.414 sinistri e 33 decessi.
I numeri di Bergamo: 851 incidenti e 3 morti
Con i suoi 851 incidenti e tre morti è proprio il capoluogo di provincia a detenere il record di sinistri e di decessi collegati. Dopotutto, sono le grandi città i luoghi più pericolosi tra traffico selvaggio e articolazione della rete. La differenza con Treviglio, che con i suoi 113 casi è la seconda in classifica, è notevole.
Segue Seriate, con i suoi 84 casi e tra i paesi medi colpiscono i dati alti di Osio Sotto, che arriva a contare 42 incidenti (di cui uno mortale) e Curno, con ben 46. I comuni più "virtuosi", quelli dove non si sono verificati incidenti, si concentrano prevalentemente nelle valli, dove il traffico e il passaggio di auto è certamente più contenuto e dove le strade ostiche spesso sollecitano a una maggiore attenzione.
Ritorno alla "normalità"
Sulle strade bergamasche - ma la tendenza è confermata in tutta Italia - è proprio la guida distratta il primo motivo alla base degli incidenti, cui si accoda, a pochi punti di distanza, il mancato rispetto della segnaletica.
Nella graduatoria dei veicoli coinvolti compaiono anche i monopattini, con 57 incidenti, anche se il mezzo maggiormente citato dalle statistiche in questione rimane l’auto, con più di 2.500 incidenti, seguito dalla moto che sfiora i 650. Tanti anche i casi di incidenti che hanno coinvolto i velocipedi, per un totale di 361.
Nel complesso, a Bergamo dal 2020 al 2021 gli incidenti sulle strade della provincia sono saliti da 1.782 a 2.414, con un aumento di 632 sinistri e 7 decessi in più. I feriti sono stati 3.126, contro i 2.348 (778 in più) del 2020. Un “ritorno alla normalità”, questo, del quale era meglio fare a meno, ma che, dopo i lunghi stop agli spostamenti imposti dalle normative anti-Covid, era prevedibile.