Caccia al tesoro

A Bergamo città ci sono 35 mila parcheggi pubblici. Ma chi ne trova uno è bravo

Il tema della sosta entra in campagna elettorale ed è subito scontro. I numeri, la percezione e la “guerra” del Comune alle auto

A Bergamo città ci sono 35 mila parcheggi pubblici. Ma chi ne trova uno è bravo
Pubblicato:

di Wainer Preda

Gira di qua e il parcheggio non c’è. Gira di là e c’è la Ztl. Svolta in su e ti guardano, minacciose, le telecamere. Vai in giù e non c’è un buco per lasciare la macchina. Occhio alla rimozione forzata. L’autosilos, no, quello costa un occhio della testa. È l’odissea quotidiana di chi entra in città e di chi in città vorrebbe muoversi in auto. Se ne discute da anni nei bar. «A Bergamo non ci si muove più», dice vox populi. E allora ecco che i consiglieri comunali leghisti Alessandro Carrara e Stefano Rovetta provano a intercettare il dissenso.

Scenetta a uso social

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Stefano Rovetta (@stefanorovettaofficial)

Così, i due improvvisano una scenetta d’antologia, a uso social. Nella quale, pennelli alla mano, ridipingono di bianco le strisce blu di un parcheggio. La liberazione dello stallo. L’avesse fatta un cittadino comune sarebbe stato denunciato all’istante. Ma tant’è, alla politica moderna non si comanda. Come all’annesso messaggio: «Una proposta immediata, su cui mettiamo la faccia» (più il pennello, a dire il vero). «Nel caso in cui fossimo chiamati a “guidare” nuovamente la città, cento nuovi stalli bianchi nei primi cento giorni di mandato. Per cercare di dare immediato respiro ai residenti, soffocati da scelte opprimenti e ideologiche dell’amministrazione a guida Pd».

Non fa nulla se gli stalli per residenti sono gialli e i bianchi di solito finiscono appannaggio di chi viene da fuori e entra presto in città. Ma tant’è, è apprezzabile il tentativo di animare, con un pizzico di avanspettacolo, una campagna elettorale a dir poco soporifera, fatta quasi esclusivamente di stucchevoli visite nei quartieri che attirano il bergamasco medio come la Kriptonite Superman.

«Il tema della mobilità è centrale per la campagna elettorale in corso e per la vita quotidiana di tutti i cittadini - ammette Carrara -, in questi anni abbiamo cercato di spiegare quanto l’approccio ideologico della sinistra abbia generato traffico, smog e confusione in tutta Bergamo».

Nel mirino, quel che i lumbard hanno soprannominato “l’assessore al Traffico”, al tempo Stefano Zenoni, architetto urbanista con la passione per la bicicletta e relativi percorsi. Il quale, dicono sempre i leghisti, «in questi anni sembra aver iniziato una vera e propria battaglia al mezzo privato rendendo impossibile la vita ai residenti, sia per la complicata circolazione e sia per la mancanza di parcheggi». E tanto per gradire aggiungono: «Uno dei provvedimenti più sbagliati è stato mettere parcheggi a pagamento anche nei quartieri e nelle zone periferiche della città, da Carnovali a Santa Lucia passando per Malpensata e Monterosso: l’unico comun denominatore è fare cassa».

La qual cosa non è parsa vera al segretario cittadino del Pd, il giovane consigliere comunale Alessandro De Bernardis. Che, colta la palla al balzo, faceva loro notare che (...)

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 28 marzo, o in edizione digitale QUI