A oltre 130 operatori del Papa Giovanni uno smartwatch per segnalare situazioni di pericolo
Collegato con una centrale operativa 24 ore su 24, 7 giorni su 7, permette di avvisare in caso di aggressione, malessere o incidente stradale

Un apposito smartwatch per segnalare in maniera tempestiva situazioni di potenziale pericolo durante il turno di lavoro. Anche l'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo ha deciso di adottare questa innovativa soluzione a garanzia della sicurezza dei propri operatori. È la seconda realtà sanitaria in Lombardia dopo la Asst Pavia.


Collegati 24/7 con una centrale operativa
Il dispositivo, che sembra a tutti gli effetti un vero e proprio orologio smart, è in realtà collegato con una centrale operativa 24 ore su 24, 7 giorni su 7. In caso di situazioni di potenziale pericolo, l'operatore sanitario può attivare con un semplice tocco diverse modalità di allarme. Così la centrale operativa verrà avvisata in modo significativamente più rapido e immediato di quanto occorrerebbe utilizzando uno smartphone.
In forza di uno specifico accordo stipulato con Areu, in centrale opera personale specificamente formato che si occupa di valutare in tempo reale le segnalazioni e di inoltrarle prontamente, in caso di effettivo pericolo, al numero unico di emergenza 112. Gli smartwatch possono funzionare in qualsiasi momento, perché dotati di una Sim multi operatore.
I dispositivi sono già in funzione. Dopo un’intensa attività formativa che ha coinvolto gli oltre 130 operatori destinatari degli smartwatch, gli stessi sono stati distribuiti al personale sanitario della Asst impegnato sul territorio: infermieri di famiglia e di comunità, personale cure domiciliari e medici di continuità assistenziale in tutti gli ambulatori del nostro territorio, città e territorio vallare all'interno delle case di comunità, operatori dell’Hospice, dell’area Psichiatrica e del SerD impegnati nei servizi domiciliari, non solo negli orari notturni.
Tutti operatori che si trovano abitualmente a lavorare in condizioni di maggiore vulnerabilità a situazioni di rischio, spesso utilizzando mezzi aziendali per muoversi su un territorio, quello di competenza della Asst Papa Giovanni XXIII, che include aree vallari e montane. I dispositivi si configurano così come presidi di salvaguardia a 360 gradi, attivabili non soltanto in caso di aggressione, ma anche di malessere improvviso o di incidente stradale in contesti periferici.