Nuovo avvistamento

A tu per tu con un lupo ai ponti di Sedrina: il video di un automobilista

È stato visto attraversare la strada ieri sera, domenica 23 marzo. Segnalata anche la predazione di pecore nane d’Ouessant in un allevamento a Gandosso

Pubblicato:
Aggiornato:

Ormai l’abbiamo capito: il numero di lupi sulle nostre montagne è in costante crescita, come testimoniano gli avvistamenti e le predazioni degli ultimi mesi, nonché alcuni tentativi di avvelenamento abusivamente messi in campo. Fa ancora una certa impressione trovarsi a tu per tu con l’animale – dato fino a pochi anni fa in via d’estinzione, in Italia – in zone particolarmente antropizzate.

È di ieri sera, domenica 23 marzo, l’avvistamento di un’esemplare intento ad attraversare la strada in prossimità dei ponti di Sedrina, in Val Brembana. Sempre ieri sera è stata segnalata l’ennesima predazione a Gandosso, zona Lago d'Iseo: nel mirino delle pecore nane d’Ouessant.

Problema europeo

Il Corriere del Ticino scrive che «da una decina d’anni il ritorno dei grandi carnivori selvatici sta diventando un problema per chi vive le nostre montagne. Perciò, su proposta della Commissione Europea, il declassamento della protezione del più diffuso di essi, il lupo, da specie “strettamente protetta” a specie “protetta”, è stato votato il 3 dicembre scorso dal Comitato permanente della Convenzione per la tutela della fauna selvatica e degli ambienti naturali».

In Italia però, a legislazione invariata, si potranno abbattere legalmente dei lupi nell’anno in corso entro una soglia massima fissata dallo Stato nelle varie regioni tra il 3 e il 5% del loro numero complessivo stimato nell’ultimo censimento che risale al 2020-2021, ossia circa 3.300. La percentuale stabilita in Italia è minima (in Francia ad esempio è del 19%) e da allora è evidente che poi i lupi sono aumentati. «Inoltre questi 100-160 abbattimenti sono possibili ma non certi poiché lo Stato centrale e le Regioni se ne palleggiano la responsabilità».

Sottovalutazione?

Aggiunge il quotidiano svizzero: «Nessuna forza politica nazionale, né di governo né di opposizione, si fa davvero carico dei problemi delle ormai esigue popolazioni montane e rurali; e quindi nessuna è disposta a dare ad esse ascolto anche a costo di dover sfidare luoghi comuni maggioritari. Non a sinistra, che è tradizionalmente “verde”, ma nemmeno a destra a causa di una influente presenza animalista in Forza Italia. Chi sta in città tende a pensare è bello che i grandi carnivori siano tornati e che per non averne danno bastino delle recinzioni senza rendersi né del loro costo, né della loro incerta efficacia».

Commenti
Francesco Giuseppe

L'ho già scritto altre volte.Non è ammissibile non potersi difendere dal numero eccessivo di lupi, cinghiali, cervi, orsi, ecc, che oggi popolano le nostre montagne e sono pericolosi per gli uomini e per il loro bestiame. Da sempre i nostri avi, in montagna e in campagna, si sono difesi dai predatori e dagli altri animali, per poter vivere a loro volta in montagna. Oggi li troviamo sulle strade, come settimana scorsa, quando un ragazzo è caduto in moto per uno scontro con un cervo. non è stato l'unico, né il primo, nelle nostre valli. Gli animalisti e i finti ecologisti coi cagnoilini, preferiscono che muoia qualche essere umano che va alavoraee, piuttosto di un animale pericoloso? Preferiscono non toccare i lupi, lasciando morire pecore e vacche attaccate da loro? È ora di farli cacciare. Il troppo stroppia, dice un vecchio proverbio.

Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali