A un anno dallo spostamento di servitù di via della Rovere, Vivere Longuelo ricorda «quer pasticciaccio brutto»
I cittadini vogliono proteggere un passaggio che ha un valore storico e risulta più in sicurezza della strada proposta in alternativa
«Quer pasticciaccio brutto de via della Rovere», sceglie questa espressione gaddiana l'associazione Vivere Longuelo per accendere nuovamente i riflettori sullo spostamento di servitù dalla strada sopra citata, che passa per il Golf Ai Colli, a una nuova, sempre nella zona, ma asfaltata, con libero passaggio delle macchine e quindi meno sicura. La delibera per questo spostamento venne approvata dal consiglio comunale di Bergamo esattamente un anno fa, il 4 aprile 2022, sulla base della richiesta della società Odissea, proprietaria del golf di Longuelo. Da lì, ne nacque una questione approdata anche al Tar.
Spostamento gravoso?
In occasione di questo anniversario, l'associazione, che subito si era opposta alla decisione ottenendo il supporto di 320 cittadini e di alcuni politici, ribadisce che, a differenza di quanto scritto dall'amministrazione nella delibera stessa, «non è vero che lo spostamento non è gravoso, perché da percorso pedonale si passa a un percorso automobilistico che porta al parcheggio del Golf e del ristorante annesso, con aumento del pericolo per i pedoni ed evidente cambiamento della percezione ambientale e del rischio fisico soprattutto nei fine settimana».
Il valore storico che risale al 1077
Inoltre, via della Rovere ha per gli abitanti del posto un valore storico - sempre secondo l'associazione - evidente e irrinunciabile, dato che si tratta di un «antichissimo tracciato che attraversa l’area solo successivamente destinata a Golf. Il percorso è da secoli utilizzato per il passaggio pedonale sia dai residenti nella zona a monte del Golf , sia da chi da via Longuelo vuole raggiungere la parte dei colli della Valle d’Astino. Dal 1107 questa Valle venne trasformata dai monaci Vallombrosiani in un centro economico e spirituale di grande rilievo. La Legge regionale n. 8 del 13.4.1991, istitutiva del Parco dei Colli, indica la strada quale percorso "storico" da salvaguardare; l’esistenza del bosco di roveri è documentato fin dal Medioevo».
Se il golf se ne va, lo spostamento non ha più motivo
E queste motivazioni sono arrivate anche in tribunale, nella discussione avvenuta lo scorso 8 marzo, dopo che l'associazione aveva deciso di fare ricorso al Tar. L'udienza è stata spostata al 14 febbraio 2024. La sentenza è attesa tra un anno, ma l'associazione fa notare come nel mentre alcune cose stiano cambiando: «Risulta che da diversi mesi prima della delibera fosse in corso una consultazione tra la proprietà, il Parco dei Colli e l’Amministrazione comunale, in quanto la proprietà sta valutando la trasformazione del golf in tre parchi tematici distinti (area fitness, area acqua, area parco giochi) riservando al golf solo la piccola parte vicina al parcheggio. Il che farebbe decadere l’interesse allo spostamento della servitù». Lo scenario rimane quindi ancora aperto.