Problemi con lo scalo

Aeroporto, altro appello dei cittadini: «Rumore oltre i limiti, chiediamo interventi e stop la notte»

Le emissioni sonore superano i massimi consentiti indicati dall'Oms. Si chiedono tempi e modi dello studio epidemiologico

Aeroporto, altro appello dei cittadini: «Rumore oltre i limiti, chiediamo interventi e stop la notte»
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I Comitati di cittadini dei quartieri di Campagnola, Boccaleone, San Tomaso e Villaggio degli Sposi di Bergamo hanno scritto alla sindaca Elena Carnevali una lettera sull'aeroporto. O meglio, sui disagi che arreca loro lo scalo.

Nello specifico, tornano a chiedere che il Comune faccia applicare le restrizioni operative al Caravaggio per rientrare nei limiti di zonizzazione acustica e, inoltre, renda noti tempi e modi dello studio epidemiologico e applichi tutte le ordinanze necessarie per tutelare la salute dei cittadini.

Emissioni sonore oltre i limiti

A preoccupare le associazioni, i recenti dati Arpa che mostrano i rilevamenti per l'inquinamento acustico. Anche nei mesi dove il traffico aereo non è particolarmente intenso, come a maggio scorso, si spiega che si sono riscontrati valori pari a 64,5 decibel di media mensile e 67,2 di media giornaliera, che superano il limite prescritto dall'Oms. Il suo dipartimento europeo, tra l'altro, ha emanato nel 2018 le Linee guida per affrontare il rumore ambientale, che mostravano anche le conseguenze sulla salute per bambini e anziani.

Proprio per le potenziali patologie e i disagi che ne potrebbero derivare, l'agenzia Onu ha raccomandato agli Stati membri di contenere le emissioni sonore entro i 45 decibel di media giornaliera. «Tra l’altro, la città di Bergamo risulta tra le peggiori in Italia per inquinamento atmosferico e ai primi posti per patologie afferenti agli inquinanti - si legge nel testo -. La letteratura scientifica è unanime nel sottolineare il grande contributo sull'incremento dell'inquinamento sia atmosferico che sonoro dell'attività aeroportuale».

Nuovi aerei ma più rumore

Nel Piano di sviluppo dello scalo, dall'iter travagliato, è prevista una zonizzazione acustica con emissioni sonore nei quartieri vicini allo scalo da mantenere al di sotto dei 60 decibel. «Ebbene, ad oggi siamo a più del doppio di tale limite e in continua crescita rispetto agli anni precedenti, proporzionalmente assai maggiore dell'incremento del volato - continua la lettera -. Questo smentisce che l'introduzione di aerei più performanti o la ricerca di nuove rotte avrebbero portato dei benefici. Risulta invece che le compagnie aeree utilizzino sempre più rotte maggiormente impattanti sui quartieri al solo fine di ridurre i costi».

Dinamiche che sarebbero provate dalle analisi storiche dei dati delle centraline, che mostrerebbero anche l'incremento degli atterraggi da Ovest, anche quando le condizioni metereologiche non lo imporrebbero e spesso anche in orario notturno, con ricadute sui quartieri di San Tomaso, Villaggio Sposi, San Paolo, Loreto e sull'Ospedale Papa Giovanni XXIII.

Studio epidemiologico e limitazioni notturne

Inoltre, i comitati avrebbero riscontrato «un’eccessiva enfasi sul continuo sviluppo dello scalo, ben oltre i limiti indicati dal Piano di sviluppo, da parte del Management Sacbo, che peraltro è di chiara emanazione politica e come tale dovrebbe maggiormente avere a cuore la tutela della salute di decine di migliaia di persone e non il solo interesse economico, come peraltro prescrive la Costituzione».

Nel testo indirizzato alla prima cittadina si è affrontato il tema dello studio epidemiologico: «Ad oggi non se ne hanno tracce, mentre risulta inspiegabile e inaccettabile la decisione di escludere i cittadini coinvolti dalla partecipazione alle riunioni della Commissione di monitoraggio sull'andamento di questo studio».   

In conclusione, si è chiesto di considerare l'eventuale chiusura notturna dello scalo, come accade per molti scali italiani e gli aeroporti di Zurigo e Francoforte, per tutelare i cittadini e, a parere delle associazioni, senza che questo comporti una significativa decrescita del Pil locale.

Commenti
Ignazio

Le centraline chi decide dove metterle? Quella di azzano è circondata da case e non può recepire tutto il vero rumore. Chi controlla i dati? Sono resi pubblici? Stiamo parlando di aria fritta. Dove sono tutti questi profitti ? Nel kerosene è contenuto il piombo? Riflettete su questo. Gli idrocarburi policiclici aromatici chi li misura?

Isvaldo

Buongiorno.Il noto disagio dovuto all’inquinamento acustico ed atmosferico nei coni di decollo ed atterraggio è noto da molto tempo. Si sono attivati comitati e quant’altro e a mio parere con una scarsa partecipazione alle varie iniziative. È stato anche chiesto di non incrementare i voli ma ciò non avviene, anzi sono aumentati a dismisura. Questo significa che se non c’è coesione le cose non cambieranno, a tavolino i giochi sono già stati decisi. Non c’è e non ci sarà nessuna volontà di cambiamento. Quest’è. Ghino di Tacco

Elena

Non è possibile che comune e provincia pensino solo agli interessi economici, considerato che hanno quote sociali in Sacbo, e nascondano la realtà ormai grave e sotto gli occhi di tutti. Non serve l indagine epidemiologica x capire che l aeroporto di Orio è un problema serio, a livello ambientale e di salute pubblica. Chi si vuole prendere in giro?

Federico

Rumore forte si avverte oramai in tutta la parte Ovest di Bergamo e ovviamente un’aria che puzza quasi sempre quando non piove. Il suono rimbalza contro città alta e inonda i quartieri ai suoi piedi. Io abito in via Nullo. Come si può partecipare al comitato?

Wasted time

Ai signori della sacbo interessano solo i dividendi milionari che ogni anno si mettono in tasca. Dell'inquinamento acustico ed atmosferico a loro non importa un tubo. Il cinismo e l'avidità di denaro sono l'unico loro scopo.

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