Parola all'esperto

Aeroporto di Orio: la polemica è sul rumore, ma il problema sono polveri e CO2

Si parla di zonizzazione acustica, ma preoccupa l'inquinamento. Ogni aereo al decollo consuma quanto diecimila chilometri in auto

Aeroporto di Orio: la polemica è sul rumore, ma il problema sono polveri e CO2
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di Paolo Aresi

«I rumori sono un problema, per carità. Ma le questioni più serie sono altre. Prima di tutto quella dell’inquinamento dell’aria, inquinamento chimico. Non se ne parla mai, si parla soltanto di rumori e zonizzazione acustica. Ma voi sapete quanto cherosene brucia un aereo al decollo, quanta anidride carbonica e quante polveri produce?»

Franco Fassini di aerei e aeroporti se ne intende: ha lavorato per tutta la vita tra Itavia, Alitalia e Sacbo e del volo è un appassionato. Ma, avverte, bisogna rendersi conto di tanti fattori, a cominciare da quello della salute pubblica.

«Si fa un gran parlare delle zonizzazioni acustiche e posso capire. Il rumore risulta molto fastidioso soprattutto in certe zone della città, dalla Malpensata a Colognola a Campagnola e San Tomaso. L’inquinamento chimico sembra meno pericoloso perché non te ne accorgi; a parte qualche massaia che ritira il bucato un po’ grigiastro o l’ortolano che trova una specie di fuliggine sull’insalata. Ma credo che l’inquinamento chimico sia l’aspetto più grave dell’intera questione dell’aeroporto».

Crescita selvaggia

Il discorso sul rumore ha ripreso quota in questi giorni perché è stata presentata ufficialmente la proposta di zonizzazione acustica della città rispetto allo scalo di Orio: fino al 27 di questo mese c’è tempo per presentare al ministero dell’Ambiente eventuali osservazioni. Alcuni sindaci hanno salutato la proposta di zonizzazione con gioia, come un passo importante per dare al “Caravaggio” delle regole che ne controllino lo sviluppo, altrimenti selvaggio, altrimenti improntato soltanto all’aumento dei voli e dei passeggeri. E dell’inquinamento.

Infatti, la Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto (azionista di maggioranza la milanese Sea di Linate e Malpensa, con il ventinove per cento del pacchetto societario) punta ai tredici milioni di passeggeri, a un passo dal suo record assoluto, e l’intenzione pare quella di andare avanti, di continuare a crescere (la crescita è buona cosa, ma senza controllo può dimostrarsi devastante, anche in biologia).

L’estate è andata alla grande, il record assoluto è stato sfiorato sia a giugno che a luglio e agosto. Ad agosto lo scalo bergamasco ha toccato quota un milione e 347 mila passeggeri, secondo solamente all’agosto 2019, ma per soli 37 mila viaggiatori in meno. Sono dati che parlano di un gran lavoro, di tanto traffico aereo (...)

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