Aeroporto di Orio, 18 Comuni scrivono a Regione per chiedere la tassa sul rumore
Ieri (24 luglio) è tornato a riunirsi il Tavolo dei primi cittadini toccati dalle problematiche dello scalo: non succedeva dal 2019
di Monica Sorti
Riunione del “Tavolo dei sindaci sulle problematiche aeroportuali” molto proficua e operativa quella che si è tenuta ieri sera (24 luglio) a Orio al Serio, alla presenza, oltre che del primo cittadino del Comune ospitante, anche di quelli di Azzano San Paolo, Bagnatica, Bergamo, Bolgare, Brusaporto, Cavernago, Costa di Mezzate, Dalmine, Grassobbio, Grumello del Monte, Lallio, Levate, Seriate, Stezzano, Treviolo e Zanica. Presente anche la Provincia di Bergamo.
«Samo partiti con il piede giusto dopo questi quattro anni di silente operatività - dichiara il sindaco di Orio, Alessandro Colletta -. Il tavolo, che era stato molto operativo fino a dicembre 2019, si è fermato con il Covid, anche perché l’operatività dell’aeroporto è stata totalmente annullata per quasi due anni». Quando ha ripreso, la criticità non era il rumore, ma tornare alla normale operatività, che nel 2023 è stata più che raggiunta.
«L’idea era già di ritrovarci a fine 2023, ma tanti sindaci erano in scadenza di mandato, soprattutto Bergamo, e sarebbero state riunioni prive di significato, dato che non c’era la continuità garantita». Si è quindi deciso di aspettare dopo le elezioni, che hanno visto l’avvicendamento di molti sindaci proprio nei Comuni intorno all’aeroporto, come Azzano, Seriate e la stessa Bergamo. «Quasi la metà del parterre dei diciotto primi cittadini sono nuovi e questa è stata una prima riunione di presentazione tra noi. Abbiamo invitato anche il presidente di Sacbo, Giovanni Sanga, per dirgli che ci siamo, che il tavolo è operativo come quando ci siamo lasciati e che delle problematiche ne riparleremo da settembre».
L’intenzione è di portare all’attenzione di Sacbo e degli enti interessati, quali i Ministeri e la Regione, le problematiche del rumore notturno generato dall’attività aeroportuale e della viabilità esterna, che sta causando grossi problemi soprattutto nelle “ore calde”. «La criticità deriva da un’infrastruttura che probabilmente non è ancora pronta a ricevere così tanta gente», dice Colletta. Questo secondo problema interessa Orio e i paesi limitrofi, mentre il rumore tutti i 18 Comuni che hanno partecipato al Tavolo. «Nei prossimi giorni partirà una lettera sottoscritta da tutti i presenti, compresa Bergamo che con l’amministrazione Gori era molto refrattaria a firmare documenti, che uscivano sempre con 17 firme su 18».
Questo primo documento è una richiesta a Regione Lombardia che già quattro anni fa era sul Tavolo e riguarda l’applicazione dell’imposta Iresa, l'imposta regionale per le emissione sonore degli aeromobili, una tassa a carico dei vettori che già diverse regioni applicano. «Chiediamo di rendere operativa una legge già promulgata ma per la quale manca un decreto attuativo».
La lettera è indirizzata al presidente della Regione, Attilio Fontana, e, per conoscenza, ai due assessori di riferimento del territorio, Claudia Maria Terzi e Paolo Franco. Il documento dovrebbe essere accompagnato da analoghe lettere del sindaci di Linate e Malpensa. «Gli introiti della tassazione andrebbero alla Regione, che, dopo averne trattenuto una quota, li dovrà distribuire ai Comuni per realizzare opere di mitigazione correlate al rumore aeroportuale».
Da una simulazione fatta nel 2023, emerge che l’imposta potrebbe portare nelle casse dei Comuni aeroportuali di Bergamo oltre 3 milioni di euro.
Vogliono tutti fare la bella vita e gironzolare il globo con tariffe basse, vengono tutti accontentati ma poi si lamentano (però se stai a sentire nessuno di questi prende mai un aereo). Il problema degli aeroporti non sono gli aerei, quelli sono il frutto del problema, il vero problema è l'umano che non fa pace col cervello. Predicano in futuro green poi quando c'è da cambiare l'auto snobbano l'usato garantito per la sfavillante auto nuova (costruita con risorse nuove) ibrida dei miei coxxni. Diventano vegani perché fa bene al pianeta ma poi fanno arrivare bacche e semini dal capo opposto del pianeta. Fin quando la massa non farà pace col cervello (tecnici e burocrati compresi) sarà solo che peggio.
25 anni fa quando cercavo casa se avessi scelto una zona prossima all’aeroporto avrei speso la metà, una ragione c’era già allora . Non parliamo poi dei benefit che hanno avuto negli anni gli abitanti della zona : infissi,condizionatori ecc. per migliorare le abitazioni e la vivibilità. Se non erro hanno anche delle agevolazioni per i servizi . Mi chiedo anche perché si è continuato a costruire . La libertà di scegliere dove abitare la possiamo esercitare tutti.
E la Carnevali cosa farà? Quello che (non) ha fatto Gori lasciando il problema irrisolto a favore di un aumento del traffico e di tutto il contorno, tanto lui se ne sarebbe andato a Bruxxelles....e chissenefrega dei cittadini bergamaschi
Tassa che finirà nelle casse del comune e della regione e non per migliorare le abitazioni dei cittadini coinvolti….
la solita presa in giro ... la politica al servizio del denaro fatto da pochi a sfavore della salute di tanti. Bravi !