Lo studio

Aeroporto di Orio: a novembre i primi risultati dell'indagine epidemiologica

Prescritta dal ministero. Ats: «È specifica e si aggiunge ai rilievi che facciamo di routine. Finora nessuna variazione significativa o dato preoccupante»

Aeroporto di Orio: a novembre i primi risultati dell'indagine epidemiologica
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di Wainer Preda

«In questo momento non c'è un caso aeroporto». Lo dice a chiare lettere il numero uno di Ats Bergamo Massimo Giupponi dopo le polemiche dei mesi scorsi sullo sviluppo dell'aerostazione di Orio al Serio e le ricadute, in termini di inquinamento e qualità della vita, sulle persone che risiedono nel suo circondario.

L'occasione, la conferenza stampa congiunta di Sacbo e Ats nel corso della quale è stato presentato lo stato di avanzamento dello studio epidemiologico sulla popolazione residente nelle aree limitrofe allo scalo bergamasco.

Secondo i rilievi di Ats Bergamo, «non ci sono scostamenti significativi dei parametri che da routine e costantemente monitoriamo, rispetto ad altre zone della provincia - dice Giupponi -. I nostri monitoraggi sono sistematici e finora non sono emersi dati preoccupanti. Non ci sono variazioni così significative che possano portare ad attività di prevenzione».

«Insieme a Sacbo e all'Università Bicocca di Milano, al monitoraggio di routine, abbiamo aggiunto una vera e propria indagine epidemiologica esclusivamente concentrata sull'area specifica dell'aeroporto e paesi limitrofi», spiega ancora. A occuparsi della raccolta dei dati sarà l'Ats attraverso l'Unità operativa di Epidemiologia, guidata da Alberto Zucchi.

Come si sviluppa l'indagine epidemiologica

L'indagine, prescritta dal decreto di Via (valutazione d'impatto ambientale) del ministero dell'Ambiente, è sviluppata in più fasi. La prima, già in corso, consentirà di presentare i primi risultati al pubblico nel giro di un mese, un mese e mezzo. Grossomodo per la fine di novembre. «I dati saranno prima presentati alla stampa e poi resi disponibili sul sito internet di Ats», spiega Zucchi.

I dati raccolti riguardano la mortalità e la diffusione delle principali patologie oncologiche, cardiovascolari e a carico dell'apparato respiratorio. Non solo, è monitorato l'impatto sulle attività di ricovero, per la popolazione fragile o cronica, in ambito cardiorespiratorio. Tenuta sotto controllo anche l'incidenza tumorale, per valutare la quantità di nuovi casi. E lente anche sul consumo di farmaci contro i disturbi del sonno, dell'umore e gastroenterici.

La conferenza stampa nella sede Sacbo. Da sinistra: Bellingardi, Sanga, Giupponi e Zucchi

Ats Bergamo ha intenzione di allargare le valutazioni anche all'ambito neuropsichiatrico infantile: «Affronteremo anche questo aspetto - ha detto Zucchi -, che ci è stato chiesto dal Ministero, seppur le pubblicazioni scientifiche in questo momento siano controverse».

L'analisi dei dati raccolti sarà effettuata da un comitato tecnico-scientifico dell'Università Bicocca di Milano, guidato da Lorenzo Mantovani. L'avanzamento dell'indagine e relativi dati saranno a disposizione anche di un Comitato di monitoraggio, composto dai tecnici del Comitato scientifico e dai sindaci dei 10 Comuni del circondario aeroportuale.

«Oltre all'indagine epidemiologica - spiega il presidente di Sacbo, Giovanni Sanga - abbiamo il piano di zonizzazione acustica in fase conclusiva e provvederemo al monitoraggio acustico anche con una nuova centralina in zona Colognola. Il tema ambientale per noi è fondamentale e, come vedete, non ci sottraiamo, anzi andiamo oltre le prescrizioni aggiungendo ulteriori monitoraggi».

Parere negativo delle Infrastrutture

Nel frattempo, il Ministero delle Infrastrutture ha dato parere negativo alla conformità urbanistica di una parte del Piano di sviluppo dell'aeroporto di Bergamo. Lo ha annunciato Sanga stesso, durante la conferenza stampa. Il Ministero ha comunicato all'Enac (ente proponente) il suo giudizio negativo, nonostante il Piano avesse il via libera dell'Enac stessa, di Regione Lombardia, della Provincia di Bergamo e dei Comuni.

All'origine del diniego ci sarebbe un'area tra il sedime aeroportuale e la zona di proprietà del demanio militare e del Ministero della Difesa. Una striscia di 20 metri per trecento che doveva essere utilizzata per l'ampliamento di una strada di collegamento. «Vedremo nei prossimi giorni come fare, abbiamo già fissato degli incontri con le Infrastrutture. La questione è ricomponibile», conclude Sanga.

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