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Aeroporto di Orio, dopo la tragedia varchi presidiati: si pensa a nuove misure di sicurezza

Tra le soluzioni al vaglio ci sarebbe quella di un sistema a doppie porte. Di Palma (Enac): «Caso isolato», i sindacati: «Lavoriamo insieme»

Aeroporto di Orio, dopo la tragedia varchi presidiati: si pensa a nuove misure di sicurezza
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Dopo la tragedia di Andrea Russo, 35enne di Calcinate che la scorsa settimana si è tolto la vita lanciandosi nella turbina di un aereo, si torna a parlare del tema sicurezza dell'aeroporto di Orio al Serio. In particolare dell'area Arrivi, da cui il giovane si era intrufolato per raggiungere la pista. Qui sono in molti a tentare di approfittare del flusso di passeggeri in uscita per rientrare: chi per cercare un portafoglio perso, chi per recuperare bagagli dimenticati. Ora vengono bloccati dalle guardie giurate in servizio, ma si pensa a soluzioni per evitare che qualcuno sfugga al controllo.

Le guardie di Italpol e Securitalia, come riporta Corriere Bergamo, dal giorno successivo alla tragedia presidiano il varco in tre turni su 24 ore. Non sono armate: possono soltanto bloccare un intruso, ma non trattenerlo. Tra le soluzioni al vaglio ci sarebbe quella di un sistema a doppie porte: al momento, infatti, la porta viene attivata da chi esce e chiunque può approfittare - magari di un flusso particolarmente corposo di persone - per sgattaiolare all'interno. Con un sistema a due porte, potrebbe essere fermato più facilmente prima che raggiunga la seconda, anch'essa attivata dai flussi in uscita.

Problemi nella sicurezza? Le opinioni discordanti

Secondo Pierluigi Di Palma, presidente dell'Ente nazionale aviazione civile, non ci sarebbero falle nella sicurezza dell'aeroporto di Orio al Serio. Quella accaduta è una «situazione tragica che ha violato una serie di regole e presidi, ma ci sono le porte allarmate, l'infrastruttura è realizzata secondo le regole, Sacbo ha fatto un nuovo appalto alla security con maggiori risorse, ha aumentato i presidi di sicurezza negli accessi all'area sterile». Sicurezza «al 99,99 per cento», ha dichiarato al quotidiano, «ma l'atto del singolo può sempre succedere».

Un «caso isolato», lo ha definito Di Palma, per il quale non sarebbero richieste nuove misure. I pareri sono però discordanti. Un agente di polizia, intervistato da Corriere, ha spiegato di essere entrato anche lui contromano l'anno scorso, passando proprio da quel varco, perché aveva dimenticato una borsa. «Sacbo spinge per avere più agenti o militari per delegare la sicurezza a noi o alla Finanza, che non c'entriamo perché la sicurezza è in capo al gestore».

Per i sindacati, «la sicurezza va ripensata», in un aeroporto i cui passeggeri «sono ormai fuori scala». Filt Cgil e Fit Cisl chiedono di lavorare insieme su questo fronte, «ma l'azienda è molto chiusa». Intanto, venerdì 18 luglio ci sarà un incontro tra sindacati e Sacbo in cui si parlerà anche del tema della sicurezza.

Proseguono anche le indagini, coordinate dalla pm Letizia Aloisio. È stato aperto un fascicolo per istigazione al suicidio e mentre si attende l'esito degli esami tossicologici è stata portata a termine anche l'analisi della lista di passeggeri presenti su quell'aereo Volotea. È emerso che nessuno dei presenti sembrerebbe avere legami con il 35enne, i cui funerali sono stati celebrati questa mattina, 18 luglio, nella chiesa di Calcinate.