Al Papa Giovanni un tavolo per ridurre lo stress del personale, schiacciato dal troppo lavoro
Anaao-Assomed parla di 2.639 ore in eccedenza in gastroenterologia, 6 mila in Ematologia e Cardiologia, 3 mila in cardiologia pediatrica
Le ore di lavoro in più non pagate all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, secondo il sindacato dei medici ospedalieri Anaao-Assomed, sono tante e i carichi sono tali da non rendere remota la possibilità di rischio burn-out.
La delibera che, in questi giorni, ha istituito il tavolo di lavoro dedicato al «rischio stress lavoro-correlato» all’Asst Papa Giovanni di Bergamo non può quindi che cadere a fagiolo all'interno di un contesto così difficile. Dalle risorse umane al risk management, dalla direzione medica e delle professioni sanitarie e sociali ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, fino al servizio prevenzione e protezione e alla psicologia, il tavolo vedrà al suo interno tutte le componenti interessate e sarà attivo da gennaio 2023.
Troppe ore di eccedenza
Il tavolo, previsto e imposto dalla legge, cercherà di mettere in campo discussioni e creare confronti proficui per far emergere difficoltà e bisogni del personale sanitario, ormai da tre anni a questa parte sotto pressione a causa della pandemia e suoi strascichi, ma soprattutto per il conseguente stravolgimento dell’organizzazione del lavoro.
Lo dicono i dati raccolti da Anaao Assomed. Nell’Unità di Gastroenterologia ci sono 2.639 ore di eccedenza, su 8 dirigenti (dalla ricerca sono esclusi i direttori) la media pro capite è di 329 ore in eccedenza; in Ematologia le ore sono oltre 6mila, con una media di 301 ore su 20 dirigenti, in Cardiologia 1 le ore sono 6.143 con una media pro capite di 161 su 38 dirigenti, in Chirurgia pediatrica 3.066 ore con una media di 235 su 13 dirigenti medici.
Le difficoltà
L’Asst ricorda invece che il lavoro straordinario e quello reso nei turni di pronta disponibilità o di guardia attiva non può superare le 250 ore annue e «le ore rese per tali servizi sono interamente remunerate». E para il colpo sottolineando le difficoltà legate ad assenze prolungate per malattia o maternità, per le quali risulta sempre più difficile trovare supplenti e alle quali imputare i principali problemi di orario. A questo si aggiungono le interdizioni al congedo ordinario, per il quale la fruizione delle ferie del 2019 è stata prorogata a marzo 2021, del 2020 prorogata a giugno 2022, e del 2021 al 31 dicembre 2022, così come i recuperi compensativi delle eccedenze orarie e del lavoro festivo nel 2020 al 31 maggio 2021 e del 2021 a settembre 2022.
Come funzionerà il tavolo
In questo quadro, il tavolo serve, e non solo perché previsto dalla legge. Tatiana Ferrari, responsabile del Servizio prevenzione e protezione dell’Asst Papa Giovanni XXIII, ha spiegato a L'Eco di Bergamo: «Il metodo di azione del tavolo dovrà seguire il modello Inail specifico per il settore sanitario. Occorre partire da valutazioni preliminari oggettive, attraverso quei dati che possono essere “sentinelle” di stress: per esempio gli infortuni, ma anche le assenze per malattia o appunto per eventi traumatici, o le dimissioni dal posto di lavoro. Verrà chiesto anche ai lavoratori di partecipare attivamente, attraverso un questionario on line, differente a seconda che il personale sia in ruolo sanitario o amministrativo-tecnico. Questo perché oltre agli indicatori “sentinella”, è fondamentale anche avere informazioni e monitoraggio del cosiddetto stress percepito».