Alberi tagliati sulla Francesca, il Comune di Cologno: «Compenseremo con nuove piante»
La decisione della Provincia ha provocato le critiche di cittadini e Legambiente, adesso l'annuncio del “rimboschimento”
Tanto scandalo aveva provocato il taglio, partito il 12 dicembre scorso, degli alberi decennali perfettamente sani e ad alto fusto presenti sulla strada provinciale 122 Francesca. Gli esemplari di “bagolario” erano stati decimati per volontà della Provincia, che aveva addotto motivazioni di sicurezza stradale. Adesso, dal Comune di Cologno al Serio arriva l’annuncio che, d’accordo con via Tasso, sarà effettuata un’opera di piantumazione, in area da individuare, di nuovi alberelli.
Correre ai ripari
L’assessore Mattia Raimondi ha dichiarato oggi (venerdì 6 gennaio) a L’Eco di Bergamo che si era tentato di proporre soluzioni alternative, come mettere un guardrail, ma si è riusciti solo a concordare un’opera compensativa di “rimboschimento”. Le operazioni prevedono il censimento delle zone per la piantumazione, che dovrebbe essere ultimato a breve, per poi procedere alla messa a dimora delle prime piante entro novembre prossimo. «Servono interventi importanti, non azioni rapide», ha affermato l’esponente della giunta della sindaco Chiara Drago.
Il provvedimento, tuttavia, non risolve del tutto la questione: i fuscelli potranno costituire una valida sostituzione degli alberi tagliati solo dopo molti anni, perché ci vorrà diverso tempo per crescere. La discutibilità della decisione di via Tasso, tra l’altro, era stata sottolineata anche da Legambiente.
La contestazione di Legambiente
L’associazione aveva spiegato che l'azione della Provincia faceva riferimento a una discussa sentenza della Corte di Cassazione, che interpretava erroneamente il codice della strada. Inoltre Legambiente ha elencato i motivi per cui invece, secondo vari studi, la presenza di alberi a bordo strada favorirebbe la sicurezza e ridurrebbe l’impatto ambientale. Nei giorni del taglio, c'è anche chi ha scritto «Aiuto!» sui tronchi degli alberi ancora in piedi nel tratto, in segno di protesta.