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carissimi convalligiani amanti dell'idrocarburo che qui criticate a profusione, hanno messo in commercio macchinette per il caffè con motore a scoppio a due tempi, freni a disco e marmitta da 80 decibel, ne avete già una vero?
Stiano sereni, questi che raccolgono le firme a favore della chiusura della via! Non si è mai visto che una strada chiusa alle auto sia poi riaperta, perché sarebbe una chiara ammissione di aver sbagliato, e nessuna amministrazione lo farà mai (neanche un'amministrazione di segno opposto a quella attuale avrebbe il coraggio di farlo, secondo me). Spero di essere troppo pessimista ma temo di no!
Sono entrati in funzione i pretoriani di Gori e Zenoni che negli anni hanno preteso questa assurdità solo per i loro interessi di parte. Chi se ne frega se le altre strade del quartiere dove vivono altri cittadini, sono oggi trafficate il doppio di prima della chiusura e in più penalizzate dall'eliminazione di parcheggi per far posto ad inutili piste ciclabili. Una volta che stanno bene loro, la parrocchia e i relativi amici.... Ricordo che l'ex presidente del comitato per Redona non era neanche di Redona. È come la vicenda della palestra regolamentare che il comune (giunta non di sinistra, ovviamente) voleva costruire per il quartiere. In quel caso il comitato "contr" Redona fece le barricate perchè non si costruisse un servizio al quartiere ed alla sua gente; oggi parla di servizio con la chiusura della via Leone XIII? Alla faccia della partecipazione, del rispetto delle minoranze e via dicendo.