Atb e Teb puntano sul Rugby Bergamo per dire stop a chi non paga il biglietto
Con il motto "Non viaggiare scoperto!" prende il via la campagna antievasione sui mezzi pubblici: «L'importante è fare gioco di squadra»

La percentuale di persone che non pagano il biglietto sui servizi Atb e Teb tra Bergamo e provincia è in aumento: nel 2023 è stata pari a 7,5 per cento, con un incremento dell'1,2 per cento rispetto al 2022. Per questo, Atb ha deciso di lanciare la campagna Non viaggiare scoperto! per contrastare l'evasione e in questa ha trovato la collaborazione degli atleti del Rugby Bergamo.
Gioco di squadra
Regole, collaborazione, rispetto, tempismo e senso di appartenenza sono infatti valori comuni sia ai giocatori di rugby, sia ai passeggeri del trasporto pubblico. O almeno così dovrebbe essere. Liliana Donato, direttore generale di Atb Mobilità sottolinea: «La partnership con il Rugby Bergamo, che ringrazio profondamente, ci aiuta a trasmettere l'importanza di osservare le regole e giocare insieme in modo pulito e con un obiettivo comune quello di condividere e vincere. Spostarsi con un regolare titolo di viaggio è la scelta migliore anche per permettere al trasporto pubblico di rendere i servizi ancora più efficienti».

Giulio Donati, presidente di Asd Bergamo Rugby 1950, conclude: «Noi crediamo nella lealtà, nella fiducia reciproca, nel sostegno nel coraggio, nella determinazione e nella disciplina ed educhiamo i nostri giovani perché portino questi valori in campo ma ne diventino anche i messaggeri fuori dal campo, nella società civile. È per la condivisione di tali valori che con orgoglio e gratitudine, ci siamo messi subito a disposizione di Atb e Teb con i nostri atleti e lo staff tecnico e dirigenziale, per promuovere la campagna antievasione».
Viaggiare "in mutande"
Nello specifico, i giocatori della squadra di rugby sono ritratti, insieme ad altri passeggeri paganti, mentre estraggono i propri biglietti davanti a un pendolare senza titolo di viaggio, che per questo è rappresentato in mutande, letteralmente "scoperto". Una campagna quindi divertente, ma per far passare un messaggio fondamentale: «Chi non paga il biglietto - commenta Gianni Scarfone, amministratore delegato di Teb - è un evasore tariffario che, al pari dell'evasore fiscale, non solo commette un'infrazione sanzionabile riducendo le risorse per migliorare ed espandere i servizi, ma arreca danno ai tanti cittadini che ogni giorno si comportano correttamente».