Il problema

Aumentano le aggressioni e gli insulti alle addette dell'aeroporto di Orio: «Serve una guardia»

La Fit Cisl chiede un incontro con Sacbo per aumentare la sicurezza di chi lavora agli sportelli e al gate, vittime dei passeggeri arrabbiati

Aumentano le aggressioni e gli insulti alle addette dell'aeroporto di Orio: «Serve una guardia»
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Si stanno intensificando, come il traffico nelle ferie agostane, i casi violenze fisiche e verbali ai danni delle addette al check-in dell’aeroporto di Orio al Serio.

A riferirlo è la Fit Cisl, spiegando che negli ultimi giorni hanno avuto luogo due aggressioni nei confronti del personale al gate dello scalo, che non hanno avuto per fortuna esiti drammatici. Le lavoratrici, circa trecento quelle in forza all’aeroporto, sono però stanche di questa situazione.

Aggressioni e insulti al check-in

«Abbiamo appreso dai nostri associati che ieri si è verificata l’ennesima aggressione ai danni di una lavoratrice dello scalo bergamasco. Riteniamo che non sia più accettabile svolgere la propria attività lavorativa con il timore di essere aggrediti o molestati da alcuni passeggeri» dicono Pasquale Salvatore e Nicola Priore del sindacato.

«È da diverso tempo che chiediamo la convocazione di un tavolo con Sacbo, Enav, Questura e tutti gli attori per chiedere una discussione sul livello di sicurezza dei lavoratori del Caravaggio che, lo ricordiamo, è uno dei maggiori aeroporti nazionali per traffico di mezzi e persone. I casi delle ultime settimane sono stati la classica goccia che fa traboccare il vaso, ma le aggressioni sono all’ordine del giorno».

Serve una guardia

I ritardi continui, le cancellazioni e gli overbooking in pratica su ogni volo di quest'estate stanno peggiorando una situazione già compromessa, dicono le lavoratrici dello scalo. «Ho assistito alla collega insultata al check-in, con urla del passeggero, che si è messo a lanciare i bagagli e prenderli a calci – racconta una addetta -. A un gate una donna a cui è stato detto di attendere il marito che aspettava, spostandosi solo un po', ha dato fuori di matto insultando colleghe e passeggeri ed è stata scortata dalla polizia in biglietteria».

A creare tanti problemi sono soprattutto le prenotazioni in eccesso: «Siamo sole al gate a gestire overbooking di anche oltre quindici passeggeri - interviene un’altra lavoratrice -. Veniamo mandate , sole, a sbarcare voli di quasi duecento persone in******e come bisce, senza mai alcun aiuto dei responsabili». Per i lavoratori scoraggiati, nulla cambia da anni e non cambierà mai: «Non interessa. Si chiede da millenni una guardia fissa al check-in e al gate, ma costa, ci dicono».

Chiesto incontro con Sacbo

Fit Cisl ha mandato una richiesta ufficiale di incontro al gestore aeroportuale, per attivare un tavolo sindacale e trovare soluzioni che disincentivino questi comportamenti, che spesso rimangono impuniti. «Un’ulteriore richiesta è quella di mettere a disposizione delle persone offese da questi atteggiamenti incivili un supporto sia psicologico che di tutela legale - chiedono Salvatore e Priore -. Diamo la nostra massima disponibilità affinché questo tavolo venga organizzato il prima possibile».

Commenti
Cristina

Le compagnie aeree dovrebbero essere lì e metterci la faccia quando costringono i passeggeri a rimanere a terra per overbooking o cancellazioni o attendere all'infinito per i ritardi.

Mirko

Invece quando ti lasciano a terra senza sapere il motivo e spariscono tutti dal banco check in lo trovate giusto? La gente non dovrebbe arrabbiarsi? Anche i viaggiatori hanno diritti

Carlo

Prima della Guardia e del tavolo sulla sicurezza va organizzato, con urgenza, un corso di buona educazione per personale. Ovviamente in collaborazione con le compagnie aeree che sono le vere artefici di tutto!

Ymor 55

È una vergogna, dovrebbero chiuderlo per inquinamento acustico e di polveri nell'aria. Strapagano solo le poltrone create per i politici, i sindacati con tutti gli amici e immanicati.

Marino

Non mettono una guardia perché costa…. Ma come, non è una manna per l’occupazione questo cancro di scalo?

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