La lettera

Auto in coda, sosta selvaggia e rifiuti: «Vivere in via San Tomaso è diventato un incubo»

Un residente della storica strada di Bergamo ci ha scritto per lamentarsi della situazione, acuita dalla chiusura dello "scavalco" di Città Alta

Auto in coda, sosta selvaggia e rifiuti: «Vivere in via San Tomaso è diventato un incubo»
Pubblicato:

Le decisioni sulla viabilità non impattano solamente sulle strade direttamente interessate. Lo dimostra la lettera che abbiamo ricevuto e che pubblichiamo di seguito, scritta da un residente di via San Tomaso a Bergamo. L'uomo racconta i disagi conseguenti alla chiusura del cosiddetto “scavalco di Città Alta” causa lavori, che hanno acuito problemi già esistenti.

Gentile direttore,

ho letto diverse considerazioni riguardanti lo “scavalco” di via Fara e Porta San Lorenzo, chiuso in questi mesi per lavori. Questo passaggio pone in comunicazione il centro della città e la zona a ovest di Bergamo con quella a nord e con la Valle Brembana, sgravando una direttrice principale.

Ebbene direttore, quasi nessuno ha fatto notare che in questi mesi le vie Pignolo alta e San Tommaso sono diventate invivibili perché hanno costituito lo “scavalchino” in direzione nord. Cioè una parte di automobilisti che in passato transitavano da via della Fara e da San Lorenzo hanno scelto di infilarsi in via Pignolo e San Tommaso per raggiungere l’incrocio di piazzale Oberdan evitando le intasatissime via Verdi e Cesare Battisti da un lato e la circonvallazione dall’altro. Il risultato è stato che nelle ore di punta la via San Tommaso presenta code che dalla piazzetta del Delfino arrivano fino al semaforo di piazzale Oberdan. Ora, bisogna considerare la delicatezza del tessuto del borgo storico, fatto di vie strette e di fondi stradali in pietra. I rumori si moltiplicano, sia quelli delle gomme sulle pietre, sia quello dei motori. E i gas di scarico ristagnano tra le pareti delle case della via creando una sorta di camera a gas.

Traffico in piazzale Oberdan a Bergamo

Egregio direttore, a questo deve aggiungere la sosta selvaggia comunemente praticata nella via, fin sui marciapiedi. Per ultimo segnalo il barbaro sistema di ritiro dei rifiuti, per cui i bidoni restano sul marciapiede delle ore senza che vengano ritirati occupando pure buona parte del marciapiede. Insomma, in questi mesi vivere in San Tommaso e Pignolo alta è stato un incubo. Ora c’è qualcuno che addirittura propone di mantenere questa situazione!

Ci sono cose che non capisco. Prima il Comune di Bergamo fa costruire un grande parcheggio all’interno delle Mura, in via Fara, sfidando persino problemi ingegneristici e ambientali di grande complicazione, e portando quindi il traffico dentro le Mura. Poi pensa di chiudere il passaggio di via Fara e porta San Lorenzo nel nome della sostenibilità e dell’ambientalismo, nonché del turismo. Sembra di essere di fronte a un caso di schizofrenia, di sdoppiamento di personalità.

Sacchi della spazzatura a bordo strada in via Pignolo alta a Bergamo

Infine, vorrei richiamare l’attenzione sulla situazione dei borghi storici, luoghi molto delicati, nati secoli fa per un passaggio di cavalli e carrozze: questi borghi non possono ospitare una viabilità di passaggio, ma tutti dovrebbero venire limitati alla viabilità per i residenti, con tanto di zone 30 o addirittura zone 20. Viaggiare a 30 km/h in via San Tommaso o sulla Corsarola non è come viaggiare a 30 orari sulla circonvallazione, credo sia evidente. Oltre tutto, via San Tommaso, come via Pignolo, ospita luoghi importanti per la cultura e per il turismo, dai palazzi nobiliari agli orti, all’Accademia Carrara, a San Lupo, alla Gamec. Ora, che coerenza esiste tra la scelta di privilegiare questi aspetti culturali-turistici e quella di fare transitare la auto liberamente a tutte le ore (perché la Ztl dalle ore 23 non è rispettata), e di consentire sosta selvaggia e deposito di ore e ore dei rifiuti?

Una Bergamo che sceglie l’ambiente e il turismo deve essere coerente con le decisioni che prende e non può compiere scelte di natura opposta a secondo di come tira il vento. Invito l’amministrazione comunale a riflettere su tali questioni.

La ringrazio molto per l’ospitalità e le porgo cordiali saluti.