Processo

Aviatico, per l'ex sindaco Dentella chiesti 4 anni e mezzo di carcere

Il 61enne è indagato per peculato. In aula si è parlato di compensazioni, della Monte Poieto e delle telefonate in Thailandia dal Comune

Aviatico, per l'ex sindaco Dentella chiesti 4 anni e mezzo di carcere
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Sono stati chiesti 4 anni e 6 mesi di reclusione per Stefano Dentella, ex sindaco di Aviatico a processo per peculato. Se n'è parlato in aula ieri, giovedì 18 aprile, dove il 61enne è difeso da Giacomo Gozzini. Presente anche l'attuale sindaco Mattia Carrara con l'avvocato Federico Viviani a difesa del Comune.

Come riporta Corriere Bergamo, il Comune - parte civile - ha snocciolato i compensi che Dentella avrebbe ricevuto nell'arco di un decennio: 157 mila euro per l'indennità di sindaco, 9.600 euro indennità di fine mandato e altri 1.900 euro come rimborso chilometri.

Dentella, stando alla difesa, aveva al tempo scelto di rinunciare a questi soldi (dovuti). L'affermazione trova conferma anche nella testimonianza di Giuseppe Ferrari, allora segretario comunale. Poi c'è il discorso dell'uso «promiscuo» dell'utenza telefonica del Comune, di cui Dentella avrebbe usufruito per chiamare verso Paesi dell'Est, spingendosi fino in Thailandia

Le bollette ammontavano, tra il 2011 al 2016, a ben 26 mila euro: soldi che l'ex primo cittadino e l'ex segretario hanno considerato come una compensazione di quelli a cui aveva inizialmente rinunciato. L'avvocato Viviani, tuttavia, ha sottolineato in aula come queste compensazioni sarebbero «del tutto irrituali», spiegando che Dentella abitava a soli cento metri dal Comune.

«Il Poieto? L'ha sempre ritenuto cosa sua»

Le contestazioni sono proseguite anche dal punto di vista imprenditoriale, in particolare riguardo la società Monte Poieto. La società, fino al 2016, era completamente comunale. Ora è partecipata dal Comune e da Dentella al 56%. Da questo punto di vista, il problema sarebbero i soldi spesi in cene e il caso dei tre asini scomparsi dall'ippoterapia per essere mandati in macellazione.

Quest'ultima vicenda, secondo il pm Giancarlo Mancusi che ha chiesto una condanna di 4 anni e 6 mesi di carcere, sarebbero la prova del nove di come Dentella amministrava con «disinvoltura» la cosa pubblica. Ci sarebbero anche spese non contestate perché ormai in prescrizione: tra queste un viaggio a Kiev, da 800 euro, a cui aveva partecipato spesata una donna di nome Irina.

Altro nodo cruciale sarebbe la promozione turistica vantata da Dentella in Europa, ritenuta pressoché inesistente. Il difensore Giacomo Gozzini ha sottolineato che l'ex sindaco avrebbe solamente riferito uscite in Europa, nulla più. Gozzini ha chiesto in aula l'assoluzione per le telefonate effettuate in Comune, mentre per la questione Monte Poieto ritiene che, trattandosi di società di diritto privato, il massimo della contestazione sarebbe l'appropriazione indebite, verso cui si può procedere solamente dopo querela che - di fatto - non esiste.

Per Viviani, Dentella «ha sempre ritenuto il Poieto cosa sua», ricordando il conflitto d'interesse (già indagato e archiviato) per l'acquisto della maggioranza delle quote della società. La votazione, a detta dell'avvocato, sarebbe stata effettuata nel 2010 quando Dentella era ancora sindaco, ma l'opzione era stata esercitata solamente nel 2016. Mentre l'ex sindaco, già nel 2013, acquistava delle camere «nel rifugio della partecipata». Il prossimo 16 maggio si potrebbe già arrivare a una sentenza sul caso.

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