lettera aperta

Bandiere dell'Atalanta nella chiesa di San Bartolomeo a Bergamo: il disappunto di un diacono

Si trovano sul portone d'ingresso e sull'altare laterale: «Stamattina erano ancora lì. È un'esagerazione, un abuso ed è offesa a Dio»

Bandiere dell'Atalanta nella chiesa di San Bartolomeo a Bergamo: il disappunto di un diacono
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Anche tra i preti ci sono grandi tifosi, tanto che a fine campionato aveva fatto discutere la comparsa della bandiera dell'Inter sul campanile di Torre Boldone.

Ora, mentre l'entusiasmo per il successo in Europa League dell'Atalanta continua a essere alto, un lettore i segnala la presenza di diverse bandiere, in questo caso rigorosamente della Dea, esposte nella chiesa di San Bartolomeo e Stefano a Bergamo. Due si trovano sul principale portale d'ingresso e una sull'altare laterale di sinistra.

Le tre bandiere incriminate

A far notare il fatto è un diacono permanente, che ha scritto una lettera aperta a frate Angelo Preda, superiore della chiesa San Bartolomeo e Stefano. Nella missiva espone il proprio disappunto con il frate, che ha autorizzato la presenza dei due gagliardetti sul portone della chiesa e della grande bandiera sull'altare. Il tutto «non per un uno o due giorni, ma fino a oggi, stamattina erano ancora presenti (lunedì 3 giugno)».

Sottolinea: «Tale luogo è dove i fedeli possono accendere i lumini per devozione ai santi e alla Vergine Maria. È un luogo consacrato».

Il cuore che batte

Nella lettera non manca di notare come «sugli stendardi c'è pure disegnato un cuore con la scritta "Qui batte un cuore nerazzurro" (si tratta delle bandiere vendute con L'Eco di Bergamo). Un solo Cuore batte in quella chiesa e nelle nostre chiese del mondo intero: quello di Gesù all'interno del tabernacolo. A mio parere, e non penso di essere il solo cristiano a pensarlo, si è esagerato. Forse sarebbe stato meglio mettere queste bandiere nel portico di accesso all'Associazione culturale attigua».

«Le chiese non sono campi da calcio»

Il diacono spiega di aver già riferito i fatti al vescovo Francesco Beschi, sottolineando che non avrebbe più fatto ingresso nella chiesa fino a quando non fossero stati tolti. Poi però ammette: «Stamattina volutamente sono entrato dalla porta laterale, e dopo aver assistito alla celebrazione, ho guardato in fondo alla chiesa per vedere se le bandiere fossero ancora stese a terra e sull'altarino. C'erano e con tanti di lumini accesi e persone ferme davanti la grotta a pregare!».

Conclude: «È un'esagerazione, un abuso ed è offesa Dio. Spero che questa lettera faccia riflettere, e che sia monito, questo disappunto, perché altri parroci non prendano le Chiese come luoghi laici e campi da calcio».

Commenti
Margherita

Sono d' accordo con il diacono, il calcio ha già largamente visibilità, almeno in chiesa anche no

Massimo

"Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!”. Queste le parole dette da Gesù secondo il Vangelo di Giovanni (cap. 2 vers. 16). Il contesto è quello dei mercanti con le loro cose da vendere all'interno di un luogo sacro, ossia il tempio di Gerusalemme. Il riferimento, però, più che all'edificio in sé (il tempio) è al cuore di ogni persona; in pratica, è un invito a non confondere le cose che costruiscono le relazioni autentiche con quelle che possono distoglierci da queste. Ora, sono d'accordo con chi ha scritto che i colori della squadra calcistica bergamasca possano portare in città sentimenti di unità, aggregazione e gioia (elementi costitutivi delle relazioni autentiche), ma sono d'accordo anche con chi afferma che sovrastare gli altari delle chiese, così come descritti, con questi simboli, sia fuori contesto e fuori luogo. L'altare rimanda all'amore di Cristo e alla fede in Dio e non alla "fede" calcistica o di altra natura. d. Massimo

Francesco Mangili

La Chiesa non è la "casa" di Dio, ( Isaia, 66.1) ma il luogo dove la Comunità celebra i propri riti e conserva Cristo Eucaristia. Anticamente l'edificio della Chiesa accoglieva e proteggeva i fedeli che lí mangiavano, bevevano, pregavano si consolavano ed aiutavano reciprocamente. A Siena, in Chiesa sono custoditi i palii delle contrade e pure il cavallo vi viene benedetto. Non vedo pertanto che scandalo ci sia se il popolo cristiano che vive a Bergamo espone nella "sua" Chiesa i vessilli della propria squadra. (Inoltre, so per certo, che anche l'Altissimo tifa per la Dea!!!!!😃😃)

Giuseppe

Concordo con il confratello diacono , un solo cuore batte in chiesa ed è quello di Gesù!!

Wasted time

Visto i fedeli che sta perdendo la Chiesa tra scandali di pedofilia e porcate varie, consiglio al diacono di convertirsi alla Dea e smetterla di alimentare inutili polemiche. E si ricordi che la Dea è una certezza a differenza del suo dio che nessuno ha mai incontrato

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