Basta auto sul ponte San Michele. È scontro su dove realizzare il nuovo viadotto
Calusco punta a connettere il secondo viadotto con la nuova tangenzialina, ma i sindaci lecchesi si oppongono a questo disegno
È stata bocciata l’idea, lanciata dalla conferenza dei sindaci del Meratese, di mantenere il ponte San Michele agibile al solo traffico automobilistico. In futuro, sarà destinato al solo traffico ciclo-pedonale, per evitare che carichi eccessivi mettano a repentaglio la vita dell’infrastruttura.
Nel giro di una decina d’anni i pendolari che ogni giorno fanno la spola da una sponda all’altra dell’Adda dovranno trovare un’alternativa. Oppure percorrere il nuovo ponte in fase di progettazione.
Ma su questo punto, come riporta Corriere Bergamo, c’è in corso un braccio di ferro tra il Comune di Calusco d’Adda (e di tutta la sponda bergamasca) e le Amministrazioni lecchesi. Calusco infatti punta a connettere questo secondo viadotto con la nuova tangenzialina, ma i sindaci della sponda opposta si oppongono a questo disegno, chiedendo invece di pensare al coinvolgimento anche della provincia di Monza-Brianza.
Nei loro piani c’è quello di dirottare verso sud il traffico automobilistico, che altrimenti diventerebbe insostenibile per la rete stradale lecchese. L’impatto sulla circolazione sarebbe particolarmente gravoso soprattutto per i paesi di Paderno, Robbiate, Verderio, Merate e Cernusco.