voucher o rimborso

Basta bonus ritardi Trenord, arriva l'indennizzo: ecco chi, come e quando richiederlo

Inizialmente previsto al 10%, è stato aumentato al 30% (come il vecchio bonus). Lucente: «Segnale della nostra attenzione ai viaggiatori»

Basta bonus ritardi Trenord, arriva l'indennizzo: ecco chi, come e quando richiederlo
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Iniziano a farsi più chiare le modalità di erogazione del vecchio "bonus ritardi", anche se poi sarà alla prova della pratica che verrà valutata la sua efficacia. Il nuovo sistema prevede l'erogazione di un indennizzo (sotto forma di voucher o di rimborso) che deve essere richiesto di mese in mese dagli utenti. La novità è che, se inizialmente (come ancora scritto sul sito Trenord ieri, 25 marzo) la quota dell'indennizzo era pari al dieci per cento del valore dell'abbonamento mensile e a 1/12 del dieci per cento dell'abbonamento annuale, ora invece la quota sale al trenta per cento.

Un «segnale concreto»

L'assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente dichiara: «L'aumento dell'indennizzo rappresenta un segnale concreto della nostra attenzione alle esigenze dei viaggiatori. Abbiamo deciso di aumentare la somma dell'indennizzo dal dieci per cento, come previsto dall'Art, al trenta per cento, proprio per venire incontro ai viaggiatori alle prese con i disagi causati dai ritardi dei treni. L'obiettivo è migliorare la qualità del servizio ferroviario in Lombardia e incentivare l'utilizzo del treno come mezzo di trasporto sicuro, efficiente e sostenibile. Con i comitati dei pendolari ci siamo già confrontati su questo punto».

Come si calcola la puntualità

La buona notizia è quindi che la percentuale di rimborso resta invariata. Meno comodo per i viaggiatori la necessità di farne richiesta; prima invece l'abbonamento compariva già scontato al momento dell'acquisto. Nello specifico, l'indennizzo è calcolato sull'andamento mensile di ogni singola direttrice e viene riconosciuto quando la somma delle corse soppresse e di quelle che hanno accumulato più di quindici minuti di ritardo, sia pari o superiore al dieci per cento dei treni programmati. Nel caso di abbonamenti integrati Ivol, il valore viene elaborato sull'andamento della totalità delle direttrici.

Chi e come

Se si prende come esempio concreto il mese di gennaio 2024 la situazione sarà la seguente:

  1. l'elenco delle direttrici per le quali sarà possibile chiedere l'indennizzo verrà pubblicato entro fine marzo 2024;
  2. il pendolare interessato dovrà controllare di aver acquistato l'abbonamento mensile nel gennaio 2024;
  3. a quel punto potrà fare richiesta dell'indennizzo (ma non più tardi di 12 mesi dopo);
  4. riceverà l'indennizzo sotto forma di rimborso, tramite accredito o in contanti. In alternativa, Trenord propone l'indennizzo tramite un voucher accreditabile sull'area personale del cliente, che può utilizzare per acquistare titoli di viaggio.

Quattro le modalità per richiedere l'indennizzo:

  • al sito web di Trenord, tramite apposito form on-line, accessibile a questo link, con rilascio immediato di relativa ricevuta;
  • nelle biglietterie e My-Link Point di Trenord tramite compilazione di apposito modulo cartaceo, con rilascio di relativa ricevuta;
  • tramite e-mail, anche con Pec, all'indirizzo di posta certificata rimborsi.trenord@legalmail.it, con rilascio di relativa ricevuta;
  • a mezzo posta, anche raccomandata, al seguente indirizzo: Trenord S.r.l. - Ufficio Rimborsi, Piazzale Cadorna 14 - 20123 Milano. Sarà erogato tramite rimborso o voucher

In questo modo, avranno diritto all'indennizzo solo coloro che hanno acquistato l'abbonamento nel mese caratterizzato dai ritardi e che quindi hanno effettivamente subito i disagi. Entro la fine di marzo 2024 sarà disponibile l'elenco delle Direttrici con diritto di indennizzo per l'andamento del servizio del mese di gennaio 2024; e così via.

Un esempio concreto

Per fare un esempio concreto: prima, se un universitario non aveva acquistato l'abbonamento mensile a gennaio 2024, perché essendo in sessione non usava regolarmente il treno, otteneva comunque lo sconto del trenta per cento sull'abbonamento di aprile al momento dell'acquisto; ora invece, quello stesso universitario non potrà chiedere l'indennizzo di gennaio.

Pochi treni tardano più di 15 minuti

L'assessore Lucente commenta poi i ritardi: «È utile evidenziare un dato: i treni sono puntuali entro i cinque minuti di ritardo all'82 per cento, all'88 per cento entro i sette minuti, al 97 per cento entro i 15 minuti. I ritardi sono imputabili per il 42 per cento a cause esterne, a esempio maltempo, persone sui binari, incidenti in corrispondenza dei passaggi a livello. Poi, per il 24 per cento a carenze nel materiale rotabile, per 14 per cento alla gestione dei treni, per il 7 per cento a mancanza di materiali».

Aggiunge: «Con l'aumento dell'indennizzo ci aspettiamo anche una maggiore attenzione da parte di Trenord al rispetto degli orari e alla puntualità dei treni. Regione Lombardia continuerà a monitorare la situazione e a vigilare sul rispetto dei diritti dei viaggiatori».

«Regione tuteli i pendolari, non Trenord»

Come c'era da aspettarsi, decisamente critica la posizione dei consiglieri regionali bergamaschi del Pd, Davide Casati e Jacopo Scandella, circa queste novità: «Il passaggio dal bonus all’indennizzo per i pendolari sarà una beffa, perché non è più automatico e deve essere richiesto, ma almeno sembra che abbiamo ottenuto il ripristino del contributo al trenta per cento, cosa che ci dicevano non essere possibile per via di alcune normative. Regione Lombardia dovrebbe tutelare i cittadini utenti, non solo gli interessi di Trenord».

Commenti
Luigi

Sono molto deluso da queste novità il sistema tutela Trenord anziché i pendolari verrebbe da pensare certo che passa la voglia di utilizzare questo servizio che ritengo pessimo per continui ritardi anche di 5 minuti sufficienti a perdere le coincidenze.

Lacenaire

Informazione fuorviante: fino a questo mese (e per anni) il bonus è stato del 30%, quindi non c'è stato nessun aumento (facile fare "aumenti" dopo aver prospettato una diminuzione). Inoltre ora i treni che arrivano entro i 15' di ritardo (anche chi non viaggia capisce che anche 5' sono decisivi) sono considerati in orario, mentre prima il margine era 5' (triplicata la soglia). Per tacere che le cancellazioni parziali non sono considerate. Ciliegina sulla torta di m. le modalità di richiesta del rimborso (disincentivanti). Gli stipendi dei lavoratori pendolari restano gli stessi, mentre quelli dei "dirigenti" Trenord, piazzati dalla politica e con nessuna competenza, aumentano. Bisognerebbe organizzare uno "sciopero" dell'abbonamento chiaro, palese, fermo: multerebbero o manganellerebbero migliaia di pendolari? Credo di no: troverebbero i soldi per finanziare un sostegno economico a chi viaggia in condizioni pessime e li troverebbero nelle loro tasche già gonfie, almeno quanto la loro tracotanza.

Michele Apicella

«L'aumento dell'indennizzo rappresenta un segnale concreto della nostra attenzione alle esigenze dei viaggiatori". C'è bisogno di commentare?

carlo

Perché per abbonamento io viaggio il rimborso non vale?

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