Battibecco a Palazzo Frizzoni sugli asili nido, la Cisl chiede al Comune di «non strumentalizzare»
La Giunta aveva attribuito l'aumento dei costi agli adeguamenti contrattuali, provocando il disappunto del sindacato

Le dichiarazioni del Comune di Bergamo e della sindaca Elena Carnevali, che attribuivano l'aumento dei costi dei servizi degli asili nido e dei dipendenti comunali al rinnovo dei contratti di categoria, ha provocato il disappunto della Cisl Fp provinciale.
Il battibecco in Comune e la reazione del sindacato
In un comunicato molto duro, il segretario della sezione bergamasca, Maurizio Lorini, ha detto che la sigla non ha affatto gradito l'attribuzione del fenomeno agli adeguamenti di retribuzione. Dall'Amministrazione erano arrivate tali affermazioni in risposta a una mozione di censura, presentata dall'opposizione contro l'assessore ai Servizi per l'infanzia, Marzia Marchesi. Un documento in cui i consiglieri di Fratelli d'Italia lamentavano gli aumenti delle tariffe e la gestione degli appalti, chiedendo maggiore trasparenza.
La richiesta di «non strumentalizzare»
«La Cisl Fp apprende dalla stampa locale i contenuti del comunicato del Comune, in risposta alla mozione di censura dei consiglieri di minoranza nei confronti dell’assessore ai Servizi per l’infanzia, educativi e scolastici, e non ci sta - ha dichiarato il segretario Lorini -. Non ci sta che ci si faccia scudo dell’aumento dei costi dei servizi all’infanzia, imputandoli al costo dei rinnovi dei contratti collettivi dei dipendenti degli enti locali».
Questo, ha spiegato il sindacalista, innanzitutto perché il contratto dei dipendenti comunali non è stato sottoscritto. Dal mese di aprile, infatti, verrà corrisposta la sola indennità di vacanza contrattuale, pari allo 0,6 per cento del salario base.
Al personale dei nidi, inoltre, viene applicato il contratto delle cooperative sociali, in quanto «il rinnovo contrattuale dello scorso 26 gennaio 2024 ha restituito la giusta dignità a lavoratrici e lavoratori, spesso con assunzioni part time, che nel mondo dell’educazione, dalla fragilità, della cura e dell’assistenza soffriva da anni di mancati riconoscimenti e salari degni di questo nome. Lavoratrici e lavoratori, sia pubblici che privati, che con impegno e diligenza svolgono ogni giorno, in mezzo a mille difficoltà il loro lavoro professionalmente, garantendo a tutte le cittadine e i cittadini servizi a loro dedicati».
La sigla ha infine chiesto all’Amministrazione comunale di Bergamo di «non strumentalizzare il lavoro, le lavoratrici e i lavoratori pubblici e privati, ma di mantenere e contenere la bagarre all’interno della dialettica politica e dei relativi organismi».