Bergamo centra l'obiettivo e riduce le emissioni di anidride carbonica del 23% in 15 anni
Importante il traguardo raggiunto tra 2005 e 2020. Ancora troppo alti i dati di terziario e residenziale. Per il 2030 si punta il -40%
Bergamo promossa nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica. L’obiettivo fissato dal Paes, il Piano d’azione per l’energia sostenibile, è stato raggiunto con una riduzione delle emissioni tra il 2005 e il 2020 pari al 23 per cento, se si esclude il settore produttivo.
A certificare i dati è il monitoraggio finale del Piano d’azione (consultabile qui tramite la mappa interattiva), approvato giovedì scorso (30 luglio) dalla Giunta comunale, quando l’assessore all’Ambiente Stefano Zenoni ha spiegato: «Il Paes (firmato da 11.005 realtà amministrative, per un totale di 340,3 milioni di abitanti) fa parte degli obblighi che le città si sono assunte partecipando al patto dei sindaci, patto a cui Bergamo ha aderito nel 2009, prima di approvare il Paes nel 2011».
L’analisi prende in considerazione sia le emissioni dirette, ossia quelle che hanno a che fare con edifici comunali, illuminazione e trasporti pubblici, sia quelle indirette, maggioritarie e che hanno a che fare con indicatori legati alla popolazione e ai settori produttivi. Come in ogni analisi che si rispetti, sono proprio numeri e percentuali a parlare. Le cifre raccontano una riduzione reale del 23 per cento, come anticipato, con tutti i settori in evidente diminuzione, fatto salvo per l’agricoltura (+69 per cento) e per i trasporti, con una crescita del 16 per cento. Valutando l’andamento delle emissioni per vettore, poi, tra il 2005 e il 2020 le emissioni di gas naturale fanno registrare una contrazione del 32 per cento, quelle di energia elettrica del 13 per cento, quelle di benzina diminuiscono del 26 per cento e quelle di gasolio del 20 per cento.
Secondo lo studio, i settori «più emissivi» sono il terziario, con il 34 per cento del totale di anidride carbonica emessa, e il residenziale, responsabile per il 30 per cento. Al comparto pubblico, invece, è imputabile il 2,4 per cento delle emissioni energetiche complessive.
Tuttavia, questa vittoria non rappresenta che il primo set di una lunga partita, che tutti, privati e istituzioni come anche il Comune di Bergamo, dobbiamo contribuire a vincere per contrastare il cambiamento climatico. Il prossimo obiettivo di Palazzo Frizzoni si sposta al 2030, anno entro il quale Bergamo dovrà agire per raggiungere il traguardo fissato dal Paesc, acronimo con lo stesso significato del precedente, ma al quale è stata aggiunga la "c" per indicare il contrasto al cambiamento climatico.
L’assessore Zenoni: «Essendo tra le 100 città europee selezionate per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030 stiamo cercando di capire con la Commissione Europea se questa soglia sarà superiore. Perché in teoria, se lo si intende alla lettera e se si parla di neutralità climatica, significa una riduzione del cento per cento». Secondo l’amministratore ci sono settori in cui si può, anzi si deve intervenire per migliorare con effetti visibili al più presto: «Penso in particolare alla mobilità, dove in prospettiva serve continuare sulla strada del potenziamento della mobilità sostenibile, elettrica e del trasporto pubblico».