Ufficiale

Bergamo entra nella rete delle città e delle comunità Oms "a misura di anziano"

Il progetto a sostegno di Centri e Università della Terza Età, potenziamento dei servizi e fondi per i caregiver

Bergamo entra nella rete delle città e delle comunità Oms "a misura di anziano"
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Il Comune di Bergamo ha ricevuto oggi (venerdì 16 dicembre) la comunicazione ufficiale dell’ammissione alla rete Who “Global Network of Age-Friendly Cities and Communities”, a cui aveva fatto richiesta di adesione ai primi di agosto 2022.

«Sono molto soddisfatta dell’ammissione di Bergamo nella rete delle città Age-Friendly - dichiara Marcella Messina, assessore alle Politiche sociali -. Stiamo lavorando anche attraverso il Laboratorio della Domiciliarità di cui la stessa adesione alla Rete è frutto».

Un commento è arrivato anche da Sergio Carminati, del Dipartimento welfare Cisl Bergamo, che con Spi Cgil e Uilp Uil ha promosso il Laboratorio della Domiciliarità: «L'ammissione alla Rete internazionale premia l'impegno dimostrato dall'amministrazione comunale sui temi del sostegno alle fragilità. Il riconoscimento ottenuto conferma il valore delle misure attivate, ma significa anche una precisa obbligazione, che vincola l'amministrazione a mantenere costante nel tempo il disegno per una "Città amica" che valorizzi cittadini fragili e anziani».

La rete di città a misura di anziano

La rete globale dell'Oms per le città e le comunità a misura di anziano è stata istituita nel 2010 per collegare città, comunità e organizzazioni di tutto il mondo con la visione comune di rendere la loro comunità un luogo ideale in cui invecchiare. L'appartenenza alla rete riflette l'impegno delle città ad ascoltare i bisogni della loro popolazione che invecchia, valutare e monitorare la loro compatibilità con l'età e lavorare in collaborazione con gli anziani per creare ambienti fisici e sociali favorevoli agli anziani. La rete comprende attualmente 1.445 tra città e comunità in 51 Paesi.

La richiesta di adesione alla Rete è nata all’interno del Laboratorio della Domiciliarità, che rappresenta il tavolo di confronto partecipato tra circa 25 soggetti (Comune, Sindacati, Enti, Associazioni, soggetti del Terzo settore) impegnato, dal 2020, a ricercare, progettare, attivare e sperimentare soluzioni per rispondere ai bisogni e alle aspettative degli anziani.

I progetti per il futuro

Saranno quindi valorizzati i Centri per tutte le età, la promozione dell’alfabetizzazione digitale e dei percorsi culturali erogati dall’Università della Terza Età, la partecipazione degli over 65 a gruppi di volontariato civico a favore della collettività. Si garantiranno inoltre una filiera di servizi sociali integrati, oltre che interventi di assistenza, protezione e tutela alle persone anziane non autosufficienti, anche mediante sostegni economici per l’inserimento in strutture residenziali. Per concludere saranno offerti un supporto alle misure di protezione giuridica e l’erogazione di contributi economici a sostegno dei caregiver, stanziati da fondi nazionali o regionali.

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