Bergamo, la situazione di Piazzale Alpini: un deserto che fa (tanto) rumore
Quarantadue concerti da qui a settembre. Gori sostiene che lo spazio è più vissuto. Ma al di fuori degli eventi è una terra di nessuno
di Wainer Preda
Troppo rumore. Per giunta proveniente da un’area pubblica che è gestita da un privato. È polemica sulla raffica di concerti alla Nxt Station di Piazzale Alpini. Dopo gli eventi dal vivo di quest’inizio stagione, i residenti sono sul piede di guerra per il volume eccessivo e per i 42 concerti in programma da qui a settembre nell’area.
A sollevare la questione, il giornalista Cesare Zapperi. In un post su Facebook ha fatto notare come il rumore da quelle parti sia decisamente alto e forse Piazzale Alpini non sia il posto più adatto per una simile sequela di manifestazioni musicali.
Le opposizioni hanno presentato un’interrogazione in Consiglio comunale. Il Comune ha risposto sostenendo che il rumore è nella norma (e ci mancherebbe). Il che, detto per inciso, non significa alcunché, perché 65 decibel prolungati sono pur sempre difficili da sopportare, regolamenti o meno. Cartellone alla mano, la maggioranza dei concerti è concentrata nei weekend. Più rari, nei giorni infrasettimanali. Vero è che, alcuni, richiedono anche prove audio.
«Fino a settembre - si legge nell’interrogazione di Lega, Forza Italia, FdI e Bergamo Ideale - nell’area Nxt Station sono stati programmati una quarantina di concerti (due a settimana). Il rumore acustico (che sfora sempre i 65 decibel consentiti) non solo si protrae per la durata degli eventi ma si allunga alle ore che precedono i live, a causa delle prove tecniche che obbligano i residenti ad avere rumore continuativo per 6-7 ore al giorno».
Area “privata”, pubbliche rogne
Abbiamo contattato il direttore artistico di Ntx Luca Borsetti per avere la sua versione. Si è limitato a un «no comment», via ufficio stampa, «senza null’altro aggiungere alla vicenda». Gli abitanti della zona intanto hanno intrapreso una raccolta firme. E presentato un esposto all’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente). Non solo.
Nel mirino del centrodestra anche la “mutazione” di Piazzale Alpini. La riqualificazione è costata al Comune due milioni di euro. Poi il piazzale è stato dato in concessione a Rete Doc. «Ormai quello che era un luogo pubblico è stato trasformato in uno spazio privato, e le conseguenze le pagano i residenti», attacca il consigliere comunale della Lega Alberto Ribolla. Rincara la dose, Luca Nosari. «Si era originariamente progettato di spendere due milioni per rigenerare una piazza pubblica con ben altre finalità - spiega il consigliere comunale di Bergamo Ideale -. Poi in maniera estemporanea e improvvisata si è invece (...)