Sociale

Bergamo, mezzo milione di aiuti alle famiglie in difficoltà

I fondi, arrivati dal governo, sono stati distribuiti dal Comune di Bergamo a chi ne aveva bisogno: adesso ci sono anche i lavoratori dipendenti e sono tante le donne

Bergamo, mezzo milione di aiuti alle famiglie in difficoltà
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Il Governo ha mandato fondi per 506.300 euro, che il Comune di Bergamo con i suoi Servizi Sociali ha distribuito attraverso contributi a chi ne aveva bisogno. L'operazione è stata portata avanti attraverso un bando, pubblicato a fine estate, che ha visto la presentazione di 855 domande in totale.

A fornire i dati è oggi (giovedì 2 dicembre) il Corriere Bergamo: per la maggior parte le risorse sono state impiegate per i contributi alimentari (555) forniti sino ad ora, con una spesa pari a 317.488 euro, seguita da 64.687 euro per quelli agli affitti (100) e 21.874 euro per quelli alle utenze domestiche (44). A chiedere aiuto sono per la maggior parte gli stranieri per alimenti e affitto, mentre gli italiani chiedono aiuto in particolare per pagare le bollette di luce e gas.

L'assessore alle Politiche Sociali, Marcella Messina, ha spiegato che rispetto alla prima fase della pandemia, in cui si erano trovati in difficoltà maggiori i lavoratori autonomi, in questo frangente ricorrono al sostegno dei Servizi Sociali soprattutto lavoratori dipendenti. I maggiori problemi li hanno le famiglie con figli, in particolare le donne che hanno in certi casi visto ridursi il proprio orario di lavoro, per sovrannumero di personale o su propria iniziativa per seguire i bambini, rimasti a casa con la dad, quando invece qualcuna non lo ha proprio perso.

Per quanto riguarda le zone della città in cui ci sono più difficoltà, gran parte delle richieste d'aiuto vengono da Borgo Palazzo (l'8 per cento del totale), seguito da Sant'Alessandro (7 per cento) e Malpensata (ancora 7 per cento), mentre da Città Alta e Colli non sono arrivate richieste.

Il numero maggiore di domande è avanzato da cittadini tra i 39 e i 48 anni, appartenenti a nuclei familiari con figli piccoli, che rappresentano il 34 per cento delle richieste di contributi.

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