Bergamo, troppi concerti (e rumore) a Piazzale Alpini: 400 firme di protesta
Residenti e commerciati sul piede di guerra: «Situazione eccessiva e insopportabile». Il Vittorio Emanuele sposta le lezioni serali
Non ne possono più. Residenti dei dintorni di Piazzale Alpini sul piede di guerra per l'eccessiva quantità di eventi e concerti che da tempo sta rendendo la zona invivibile per rumore e fracasso.
Così gli abitanti (e non solo) hanno dato preso carta e penna e scritto a Palazzo Frizzoni. E contemporaneamente hanno dato vita a una petizione con raccolta firme per chiedere, per l'ennesima volta, un intervento decisivo dell'amministrazione comunale.
«La programmazione di ben 42 concerti in cinque mesi, dal 29 aprile al 29 settembre sta determinando un inquinamento acustico e visivo non più sopportabile dai residenti e dai commercianti della zona», scrivono nella missiva indirizzata al sindaco Giorgio Gori e all'assessore Loredana Poli.
Troppo caos, il Vittorio Emanuele sposta le lezioni serali
«Il rumore generato va ben oltre i decibel sopportabili e la frequenza delle manifestazioni ha modificato la vita e il lavoro quotidiano delle persone. A titolo esemplificativo, l'Istituto Vittorio Emanuele ha spostato all'interno le aule dei corsi serali del venerdì che si affacciavano sulla piazza».
La petizione ha raccolta finora oltre 400 firme di protesta e dissenso. Fra di loro anche quelle di cittadini che vorrebbero usufruire di un piazzale cintato da transenne, la cui riqualificazione è costata due milioni di euro (soldi pubblici). Oltre al fatto che «Piazzale Alpini, monumento a perenne memoria dei sacrifici resi alla Patria», poco condivide con simili eventi.
«Pur condividendo la necessità di rivitalizzazione della piazza, luogo problematico, i firmatari ritengono che si sia passata la misura del decoro e della compatibilità tra le varie esigenze», scrivono ancora.
Di qui la richiesta al sindaco di un «intervento immediato e solerte per contenere le manifestazioni».