Progetto virtuoso

Bergamo un modello per l'Italia: quasi tutte le sezioni elettorali non sono più nelle scuole

L’Amministrazione aveva avviato il processo nel 2020 e ora l’obiettivo è spostarle tutte entro le Regionali. Nel Paese è una rara eccezione

Bergamo un modello per l'Italia: quasi tutte le sezioni elettorali non sono più nelle scuole
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Sono solo poco più dell’uno per cento i Comuni che, sul territorio nazionale, hanno spostato le sedi dei seggi elettorali dalle scuole ad altri luoghi, come palestre, centri per anziani, palazzetti. Bergamo è parte di questa piccola percentuale di mosche bianche. Non solo, eccelle e si distingue - come ha sottolineato il giornalista Francesco Costa nel suo podcast Morning de Il Post - per esser stata pioniera nel percorso di transizione e per percentuale di seggi spostati.

Bergamo città pioniera

Subito dopo la pandemia infatti - era l’agosto 2020 -, in prospettiva del voto al referendum del settembre successivo, Bergamo ha predisposto lo spostamento del cinquanta per cento dei seggi fuori dalle scuole. La decisione era nata dalla volontà di non interrompere e complicare ulteriormente il rientro in presenza negli istituti, dopo un semestre di completata chiusura dettata dal Covid.

L’Amministrazione ha anticipato le direttive nazionali, perché solo nel febbraio 2021 un tavolo di lavoro istituito da Viminale sul tema ha indirizzato ai sindaci, tramite i prefetti, una circolare che li invitava a spostare le sedi di seggio, tenendo conto che ancora il 75 per cento in Italia è in edifici scolastici in cui si svolge attività didattica.

Non solo, il Parlamento ha rilanciato l’iniziativa prevedendo, all’art. 23 bis del “decreto Sostegni-bis”, un fondo di 2 milioni per coprire le spese dei Comuni che, entro il 15 luglio 2021, avessero individuato edifici in cui spostare sezioni elettorali.

La scelta delle scuole come sede di seggio è solo una tradizione, basata sulla praticità di trovare delle sedi adattabili con semplici e piccoli aggiustamenti alle necessità elettorali. Non c'è alcuna imposizione. E la normativa parla chiaro: è sufficiente che l’edificio sia facilmente raggiungibile, accessibile dalla strada e abbia spazi, dotazioni igieniche e di sicurezza adeguate.

Obiettivo cento per cento?

Bergamo ha portato avanti il processo e nel 2021 l’Amministrazione ha promesso che sarebbe arrivata a spostare fino all’ottanta per cento dei seggi per la successiva tornata elettorale. Le elezioni di questo settembre sono arrivate un po' improvvisamente, quindi l’obiettivo non è stato centrato pienamente, ma ci si è molto vicini. L’assessore all’Innovazione e semplificazione Giacomo Angeloni spiega: «Per queste elezioni siamo tra il sessantacinque e il settanta per cento. Vogliamo arrivare all’ottanta a breve, soprattutto in vista delle Regionali di marzo. In realtà non sarà possibile arrivare al cento per cento, perché in alcune zone le scuole sono davvero l’unica soluzione. Tuttavia, ci impegneremo per poterle ridurre al minimo» Rivela: «Si tratta di una scelta coraggiosa, perché logisticamente non è semplice. I passaggi tra Prefettura e Questura sono tanti e rispettare le norme in merito richiede molta precisione e attenzione. Dietro ogni trasferimento c’è tanto lavoro. Siamo convinti però di andare nella giusta direzione, perché per un genitore è davvero difficile riuscire a gestire questi giorni extra di chiusura».

Le nuove sedi di seggio

Non più le scuole elementari di via Codussi, ma tra il Lazzaretto, il Cte di Borgo Santa Caterina e il Cte di via Papa Leone XIII; non più la scuola Rosa nel quartiere di Conca Fiorita, ma il vicino Lazzaretto; niente più seggi alla scuola Resmini, ma il Centro di via Pietro Ruggeri da Stabello; infine, chi prima si recava alla scuola don Milani potrebbe essere trasferito nello spazio di quartiere di via Gorizia. L’intenzione dell’Amministrazione è arrivare alle Regionali, previste per la primavera del 2023, è riuscire a spostarne il più possibili. L’assessore Angeloni: «Sicuramente, intendiamo aprire il Lazzaretto e sistemare anche quei seggi modificati per i quali si sono registrati dei disagi. Faremo quindi gli aggiustamenti necessari e nuovi trasferimenti, continuando con convinzione nella direzione intrapresa».

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