Borgo di Arnosto: una bega che ha danneggiato tutta la Bergamasca
Doveva ospitare un luogo di ristoro e cultura, ma il Comune ha "stracciato" l'accordo. Il Tar però dà ragione al Centro studi Valle Imagna
di Paolo Aresi
Storie di paese che lasciano tutti, alla fine, con l’amaro in bocca. Oggetto, l’antica contrada di Arnosto, a Fuipiano, in Valle Imagna. Protagonisti: Comune di Fuipiano e Centro studi Valle Imagna.
Questione: Comune di Fuipiano, Comunità montana e Centro studi Valle Imagna firmarono un accordo di programma per stabilire nella contrada un luogo di accoglienza, di ristoro, di cultura: “La casa dei bergamini”.
L’imprevisto: due anni fa, nel gennaio 2021, la nuova giunta comunale guidata dal sindaco Luigi Elena intervenne in maniera traumatica dichiarando nulla la decisione del Comune presa nel 2018 e quindi cancellando l’affidamento di quella fetta di Arnosto al Centro studi Valle Imagna.
Motivo: secondo il sindaco Elena e la sua giunta, perché, prima dell’accordo di programma, «Non era stata posta in essere alcuna procedura ad evidenza pubblica e c’erano state irregolarità nelle procedure per realizzare il progetto».
Ma pochi giorni fa il nuovo colpo di scena: il Tar, tribunale amministrativo, è intervenuto e ha stabilito che la delibera di annullamento da parte dell’amministrazione comunale è illegittima. Bum. Insomma, secondo il Tar, il Comune di Fuipiano non aveva alcuna valida ragione per fare un passo indietro e lasciare a piedi sia il Centro studi, sia la Comunità montana.
Ma l’autorevole intervento del Tar, su richiesta del Centro studi Valle Imagna, non risolve la questione. Perché, nel frattempo, il finanziamento stanziato dalla Fondazione Cariplo per il recupero definitivo di quella parte di Arnosto, è stato perso (si trattava della bellezza di 490 mila euro) e pure l’accordo di programma tra Comune, Comunità montana e Centro studi Valle Imagna è andato a ramengo.
Interpellato, il sindaco Elena ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Il presidente del Centro studi Valle Imagna, Giorgio Locatelli, ha invece espresso grande soddisfazione: «La sentenza dimostra che eravamo dalla parte della ragione».
E gioia emerge anche dalle parole dell’ex sindaco di Fuipiano, Valentina Zuccala, che firmò l’accordo di programma con il Centro studi Valle Imagna e con la Comunità montana: «La nostra delibera era stata annullata dalla nuova maggioranza del consiglio sostenendo che fosse scorretta. Invece la sentenza del Tar ha posto in evidenza proprio la correttezza della nostra procedura e, di conseguenza, la grave scorrettezza di chi ha annullato la nostra delibera. Prima avevamo un progetto per Arnosto che aveva un senso, che poteva aiutare nel rilancio di Fuipiano e della valle. Adesso è rimasto il nulla, con un danno grave anche perché si sono persi preziosi finanziamenti».
Nell’intervista concessa al nostro giornale nel 2021 da parte del sindaco Luigi Elena, si parlava di progetti alternativi a quello del Centro studi Valle Imagna (...)