Lo sfratto al Centro Studi Valle Imagna

La difesa del sindaco di Fuipiano: «Ad Arnosto non vogliamo un piccolo albergo»

Luigi Elena: «Vogliamo ripristinare il museo e avviare un rapporto con l'università». Dietro alla contesa anche questioni politiche e divergenze personali

La difesa del sindaco di Fuipiano: «Ad Arnosto non vogliamo un piccolo albergo»
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di Paolo Aresi

Il sindaco di Fuipiano con i suoi assessori è qui nel municipio, nell’incantevole borgo di Arnosto, in cima alla valle Imagna. Il paese, duecento abitanti scarsi, è al centro dell’attenzione per un fatto curioso: il Comune ha fatto un passo indietro rispetto all’accordo di programma firmato a suo tempo con il Centro studi Valle Imagna e la Comunità montana, accordo appoggiato dalla Fondazione Cariplo che ha regalato la bellezza di 490 mila euro.

Nel programma si prevede la trasformazione di una parte dell’ex dogana veneta del borgo di Arnosto, ovviamente l’area non occupata dagli uffici comunali, in piccolo ristorante e albergo. I lavori del primo lotto sono iniziati e conclusi per buona parte. Si tratta di uno spazio di un centinaio di metri quadrati, al pian terreno dell’edificio, dove è stata sistemata l’eventuale cucina con due salette e il bagno.

Il sindaco Luigi Elena si lamenta, ritiene che i lavori non siano stati effettuati bene. In effetti si notano infiltrazioni d’acqua, muffe ed escrescenze in diversi punti delle pareti di questo luogo che risale al sedicesimo secolo. Il pavimento, in finto cotto, collocato durante i restauri di vent’anni fa, è stato sostituito con mattonelle grigie rettangolari. Critiche vengono mosse anche alla scala di uscita di emergenza e ai due grossi muri in cemento posti all’esterno, ma a pochi metri dal perimetro del borgo.

Allora sindaco, si può risolvere questa situazione?

«L’accordo è sospeso. Per noi il primo lotto, che prevede un ristorante, va bene, però a patto che ci sia anche un ruolo sociale, cioè che ci sia l’inserimento di lavoratori disabili, per noi questo è un punto importante. I lavori eseguiti dal Comune sono praticamente finiti, ma gli ambienti sono inagibili per le infiltrazioni di acqua. Nel secondo lotto, che spetta al Centro Studi, sono previste delle camere per albergo e una saletta convegni. Su questo non siamo d’accordo. Tra l’altro ci sono problemi con il tetto che è tutto da sistemare. E l’accordo prevede l’utilizzo per vent'anni (più altri vent'anni) per il Centro studi. Che benefici ne trarrebbe la comunità di Fuipiano? Noi riteniamo l’accordo di programma non valido, abbiamo evidenziato sedici elementi formali a nostro avviso irregolari».

Questa parte di Arnosto è stata restaurata ormai vent'anni fa e non si è mai trovato un utilizzo adeguato, oltre alla sede comunale.

«Questo non è vero. Avevamo un piccolo museo etnografico che esponeva oggetti della nostra vita rurale, tutte le famiglie avevano contribuito con delle cose, e ci tenevano. C’erano anche le fotografie degli anziani del paese, era un luogo di ricordo, di memoria. Un paio di locali potevano venire usati per delle mostre, che in effetti si sono tenute. Noi non condividiamo l’idea di farne camere di un piccolo albergo».

Ma il paese che cosa dice?

«Il paese non condivide questo intervento e lo ha fatto ben presente nell’assemblea del 4 agosto di due anni fa quando, tra l’altro, i lavori erano già iniziati. E credo che un’altra prova sia il fatto che alle ultime elezioni la gente abbia votato per noi (abbiamo avuto il sessantadue per cento dei voti) e non per la vecchia maggioranza». (...)

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