Narrazioni

Brebemi, un flop spacciato per un successo

È l’unica autostrada che si fa pubblicità, e già questo... È la più cara d’Italia e inanella perdite dalla sua apertura. E ora vogliono pure la Bergamo-Treviglio

Brebemi, un flop spacciato per un successo
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di Andrea Rossetti

Di questi tempi, per un’azienda è importante essere presente sui social. “Vendersi” al meglio anche con un accurato progetto di web marketing. Fa però strano sapere che la A35 Brebemi ha una pagina sia su Facebook che su Instagram.

È un’autostrada, mica vende gioielli (sebbene le tariffe monstre qualche dubbio lo facciano venire...). Che bisogno ha un’autostrada di raccogliere followers, spingere il turismo lungo il suo percorso, provare a creare - come dicono quelli bravi - engagement con post sulla Giornata mondiale delle emoji (lo hanno fatto davvero)? La risposta è ovvia: l’obiettivo è aumentare il proprio traffico, al momento ben al di sotto delle aspettative.

Cosa non ha funzionato

A parlare sono i numeri: inaugurata a fine luglio 2014, in dieci anni di attività la Brebemi non è riuscita a centrare neppure lontanamente uno dei primari obiettivi che s’era prefissata, ovvero alleggerire il congestionamento sulla A4, la quale, pur senza profili social, resta trafficatissima.

Non solo: l’ultimo bilancio della A35 s’è chiuso con il segno meno, con una perdita di circa settanta milioni. Da quando è nata, non c’è mai stato un anno in positivo, o quanto meno in pareggio. E ciò a fronte di un costo complessivo stimato in 2,4 miliardi, tre volte quello inizialmente ipotizzato. Tant’è che il pubblico ci ha dovuto mettere non pochi soldi, nonostante si tratti di un’infrastruttura realizzata con il project financing, ovvero con finanziamenti privati.

Le iniziali ipotesi sull’aumento dal traffico si sono rivelate sballate e sovradimensionate (anche se dal 2022 al 2023 si è registrato un aumento del 14,8 per cento di traffico di veicoli leggeri e del 9 per cento di quello dei mezzi pesanti) e per tenere in piedi la baracca la società gestrice si è vista costretta ad aumenti costanti delle tariffe, che hanno raggiunto l’apice lo scorso 8 agosto, quando è stato annunciato un aumento del 12,11 per cento, andato ad aggiungersi al precedente aumento del 2,3 per cento di inizio anno. La Brebemi è così diventata ufficialmente l’autostrada più cara d’Italia.

È un quadro desolante, che ha descritto con dovizia di particolari anche l’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, in un editoriale pubblicato il 9 settembre nell’inserto del quotidiano di via Solferino, L’Economia.

Nell’articolo, De Bortoli cita la A35 e la Pedemontana quali esempi di come il far da sé regionale, cuore dell’autonomia differenziata, possa produrre in realtà risultati negativi. «Sarebbe opportuno chiedersi che cosa è andato storto con questi progetti autostradali, costati finora complessivamente quasi 9 miliardi - scrive -. Chiedersi se ne valesse davvero la pena» (...)

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Commenti
Ugo

Scusate , io la evito solo,x una questione di costi, è velocissima , ma non deve costare più della concorrente, elementare no!!??per aumentare le vendite è sufficiente dimezzare il prezzo e raddo Pierantonio gli utenti, che ci sono in abbondanza ma non vogliono essere spennati

Vecio 61

Purtroppo in Italia non c’è la volontà o l’interesse per fare le cose a doc , sono anni che il menefreghismo di chi ci governa primeggia su ogni necessità. Basta guardare cosa succede sul territorio mentre loro si riempiono la pancia. Blablabla, …. Tutti uguali!!!

Alessandro

Volete una strada che serva davvero? La Bergamo - Valbondione +tunnel 4,5 km - tirano. Il progetto è del 1951 e in val Seriana c'è ancora.... A4 Bergamo - tirano 54 km. Altro che Lecco - Colico. Sveglia!

Alessandro

Il bacino d'utenza é di gran lunga superiore a nord, per cui anche un'Asino avrebbe capito che non sarebbe decollata.

Stefano ferri

Che come tutte le attività commerciali quando aprono devono avere prezzi appetitosi e con il tempo aumentarli, non è possibile pagare per fare pozzuolo/Brescia, lequivalente di Agrate/Verona con un semirimorchio, molte aziende di trasporto vietano tassativamente pena la tariffa trattenuta dallo stipendio sia la btebemi che la teem

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