Dietro le quinte

Carrara, i retroscena dello scontro che ha portato all'addio della direttrice Bagnoli

Perché la dirigente dell'Accademia ha rassegnato le dimissioni? Alla base un profondo disaccordo con il general manager sulla gestione della pinacoteca

Carrara, i retroscena dello scontro che ha portato all'addio della direttrice Bagnoli
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di Andrea Rossetti

Tra Martina Bagnoli, direttore della pinacoteca dell’Accademia Carrara e Gianpietro Bonaldi, general manager della stessa, è stata guerra aperta. Bagnoli ha addirittura presentato le dimissioni e ieri (1 novembre) le ha confermate, ufficializzando così il suo addio. Perché? Che cosa è successo?

Tra i due le incomprensioni sono state notevoli, a cominciare dal modo di intendere la stessa attività museale. Nei corridoi si parla di frizioni costanti in questi otto mesi. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’organizzazione della mostra che avrebbe dovuto esordire in queste settimane, mostra che Bagnoli ha curato con passione, dedicata alle pietre dipinte della Carrara e con prestiti provenienti da altrove.

Sembra che Bonaldi non abbia appoggiato l’idea della direttrice e l’abbia in qualche modo fermata per mancanza di fondi, che sarebbero stati assorbiti dalla sistemazione dei giardini con il bistrot, che avrebbe sforato ogni previsione di spesa. E sarebbe in forse anche una seconda mostra programmata dalla Bagnoli, cioè quella dedicata alle copie (non ai falsi) di opere pittoriche famose, una mostra inedita e molto intrigante. Anche qui ci sarebbero problemi.

E così sta succedendo di nuovo, come era già accaduto in questi ultimi dieci anni con Gimmy Schiavi (oggi apprezzato direttore di Palazzo Moroni), con Emanuela Daffra (oggi direttore del Polo museale della Lombardia e Sovrintendente dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze), con Giovanni Valagussa (oggi docente universitario alla Cattolica di Milano e di Brescia e curatore di mostre d’arte). Costretti ad andarsene dalla Carrara perché non in linea con la volontà di chi guida la pinacoteca.

Ora accade anche a Martina Bagnoli, dallo scorso febbraio direttore dell’Accademia che è succeduta a Cristina Rodeschini, unica inaffondabile dirigente, che ha lasciato la Carrara solo perché ormai pensionata.

Bagnoli, storica dell’arte di fama internazionale, il 25 ottobre ha inviato la sua lettera di dimissioni alla Fondazione dell’Accademia Carrara. Per capire è bene fare un passo indietro partendo dalla (...)

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Commenti
Claudio

Capire e giudicare da esterni è assai difficile, direi impossibile. L'immagine della " Carrara" ne esce sicuramente offuscata e a mio parere si dovrebbe fare "tabula rasa" sostituendo anche il manager.

Paolo74

Questo pensa al Bistrot, altro che alle pietre dipinte !

Alberto

Premesso che è difficile giudicare un tema tanto complesso, ci sono due strade: o si cerca un sostituto lasciando tutto così (ma il nuovo direttore saprà a priori di avere le mani legate) o anche il General Manager dovrebbe dimettersi in quanto è evidente che qualcuno dall'esterno non ha la possibilità di influire sullo status quo tutto bergamasco. Alla Sindaca Carnevali l'ardua sentenza!

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