L'addio

Valagussa, che ha “riscoperto” il Mantegna alla Carrara, si dimette dal Comune

Aveva già lasciato l’incarico di conservatore alla pinacoteca. Trasferito al museo di scienze naturali, ora ha dato le dimissioni definitive.

Valagussa, che ha “riscoperto” il Mantegna alla Carrara, si dimette dal Comune
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Era partito dal Museo Civico di Cremona e aveva proseguito al Tadini di Lovere. Poi, dal 2001, Giovanni Valagussa aveva ricoperto il ruolo di conservatore all’Accademia Carrara. Studioso ed esperto d’arte, nel maggio del 2018 si era guadagnato la giusta celebrità con la “riscoperta” della “Resurrezione” del Mantegna: l’opera, rimasta per oltre 200 anni nei magazzini della pinacoteca Carrara, era stata ricongiunta grazie a lui con la parte superiore. Ora lascia Bergamo, dove negli ultimi anni la sua storia  stata quantomeno travagliata.

I dissidi tra Valagussa e la direttrice Maria Cristina Rodeschini negli anni sono stati infatti più d’uno. Risale al 2013 la richiesta di essere trasferito per «inconciliabilità di vedute nella gestione». Nel 2018 Valagussa si rivolse al Tar di Brescia promuovendo una causa contro Fondazione, Comune e ministero dei Beni culturali: il premio in denaro di 5mila euro conferitogli per la riscoperta del Mantegna era secondo lui inappropriato. Ma il ricorso è stato respinto.

A febbraio di quest’anno le dimissioni da conservatore della pinacoteca e il passaggio, nello stesso ruolo, al museo di scienze Naturali E. Caffi, in Città Alta. Ora l’addio definitivo, per cercare probabilmente fortuna altrove. I “numeri”, nel curriculum, non gli mancano di certo.

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