svolta storica

Cartello "vendesi" sul palazzo di via Palazzolo a Bergamo: Intesa lo ha messo sul mercato

Il complesso da 18 mila metri quadrati, che ha ospitato le banche bergamasche, è parte di un'operazione immobiliare da oltre 500 milioni di euro

Cartello "vendesi" sul palazzo di via Palazzolo a Bergamo: Intesa lo ha messo sul mercato
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È ufficiale: l'imponente palazzo di via Palazzolo 71 cerca un nuovo proprietario. Lo storico quartier generale bancario, che domina lo skyline di Bergamo da ormai quattro decenni, sfoggia ora un inequivocabile cartello "Vendesi" a caratteri cubitali sulla sua facciata. Uno striscione che segna la fine di un'epoca per l'edificio.

Inattivo da un anno

Gli uffici? Deserti. La mensa aziendale che sfamava centinaia di dipendenti? Serrande abbassate dal 27 dicembre 2023. Il colosso di cemento e vetro, testimone silenzioso delle trasformazioni del sistema bancario bergamasco, è pronto a cambiare pelle.

I suoi 18 mila metri quadrati si sviluppano su sette piani di storia bancaria. Tra il primo e il quinto piano fuori terra si trovano uffici direzionali, sale riunioni e persino un caveau. I due livelli interrati ospitano invece locali tecnici, depositi, parcheggi, archivi e la storica mensa aziendale, inaugurata nel 1988.

La storia del palazzo

Nato come quartier generale della Banca Popolare di Bergamo negli anni '80, quando ospitava persino appartamenti per i dipendenti, il palazzo ha vissuto la prima grande trasformazione il 1° aprile 2007, quando dalla fusione di Bpu Banca e Banca Lombarda e Piemontese nacque Ubi Banca.

L'edificio divenne allora sede di Ubiss (Ubi Sistemi e Servizi), società che fungeva da centro acquisti di gruppo, help desk, back office e centro tecnologico. La seconda svolta è arrivata con l'acquisizione di Ubi da parte di Intesa Sanpaolo, che ha poi portato alla dismissione dell'immobile.

Strategia immobiliare da mezzo miliardo

L'operazione rientra in un accordo più ampio siglato circa un anno fa tra Intesa Sanpaolo e il gruppo immobiliare milanese Coima. L'immobile è solo uno dei tasselli di un'operazione da capogiro: oltre 500 milioni di euro di proprietà in dismissione, un portafoglio disseminato nelle principali città italiane - Milano, Roma, Torino, Brescia, Bologna, Padova, Firenze - a testimonianza di un settore bancario evoluzionistico in termini di presenza fisica sul territorio.

Il bancomat è stato smantellato lo scorso anno, con i clienti dirottati verso la vicina sede di via Fratelli Calvi. Una conferma di come la digitalizzazione con il tempo stia spazzando via il concetto tradizionale di banca, riducendo drasticamente l'esigenza di spazi fisici per operazioni sempre più virtuali.

La zona, strategicamente posizionata a pochi passi dal centro, rappresenta un'opportunità ghiotta per gli investitori interessati sia al settore commerciale che residenziale.

Commenti
Francesco Giuseppe

Sig. Luca, l'I.A. è servita alla criminalità. Sono enormemente aumentate le clonazioni di carte di credito, le truffe on line e agli anziani. Per il resto serve solo a consumare energia elettrica a iosa.

Francesco Giuseppe

Intesa e BPER hanno comperato UBI banca per distruggerla e continuano a farlo, nel silenzio delle istituzioni bergamasche.

Luca

Il futuro sono o meglio è I.A, droni e robot ... si faccia avanti ...

Gabriele

Residenziale? Con tutto il traffico che passa da quelle parti?

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