Giustizia

Caso della Domus in Piazza Dante: niente truffa, Marchesi assolto. Un'altra inchiesta sbagliata

Dopo sei anni il giudice sentenzia che non ci fu alcun raggiro da parte della società dell'architetto: «Il fatto non sussiste»

Caso della Domus in Piazza Dante: niente truffa, Marchesi assolto. Un'altra inchiesta sbagliata
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di Luigi de Martino

L’architetto Dario Marchesi, 67 anni, residente ad Alzano, lunedì 17 ottobre è stato assolto con formula piena dopo sei anni di graticola giudiziaria. Era accusato di truffa aggravata ai danni del Comune di Bergamo, il pm Giancarlo Mancusi aveva chiesto per lui otto mesi, ma il giudice, Andrea Guadagnino, ha chiuso il caso sentenziando che «il fatto non sussiste».

Marchesi si è detto soddisfatto dell’esito del processo e allo stesso tempo amareggiato: «Per ascoltare le mie ragioni - ha detto a L’Eco di Bergamo - ci sono voluti cinque anni (è stato sentito solo nel novembre 2021, quando tutto era cominciato nel 2016, ndr). Se mi avessero interrogato prima, magari questo processo non si sarebbe mai celebrato».

La vicenda è quella legata alla Domus, la struttura mobile che dal 2015 al 2017, in occasione di Expo, era stata posizionata in Piazza Dante per promuovere i piccoli produttori del territorio. L’idea di creare uno spazio così era venuta a Marchesi e ad altri quattro amici, che avevano dato vita all’associazione culturale Signum.

A Villa Castelbarco, nel 2014, Signum aveva organizzato un’esposizione dei prodotti delle piccole aziende bergamasche e lombarde ed era stato un grande successo. La cosa era arrivata all’orecchio del sindaco Gori che li contattò chiedendo loro di fare qualcosa di simile a Bergamo.

Detto e fatto: Marchesi progettò la Domus, alcuni sponsor la pagarono e il Comune decise di collocarla in Piazza Dante. Inizialmente la struttura ospitò gli eventi satellitari di Expo, poi divenne una sorta di “casa comune” per il lancio di iniziative culturali, aziendali e sportive e degli eventi in città. Alla fine se ne sarebbero contati ben 700. La i-School vi realizzò un ristorante didattico, nel quale i suoi alunni imparavano a servire i clienti.

Per gestire l’attività (pagare le bollette, le pulizie, la sorveglianza...) i cinque amici crearono una società: Alta Qualità. Fin da subito, la Domus venne ceduta a titolo gratuito al Comune. Tutte le spese erano coperte dagli sponsor. Insomma, per Palazzo Frizzoni un luogo di promozione e di incontro a costo zero, praticamente un regalo.

Non la pensò così la magistratura (...)

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