Esami a fine 2025

Caso malata oncologica, la Cgil Bergamo respinge le accuse di Bertolaso: «Sconcertati»

Per l'assessore regionale al Welfare sarebbe una «fake news» e le prenotazioni sarebbero già disponibili nei prossimi mesi

Caso malata oncologica, la Cgil Bergamo respinge le accuse di Bertolaso: «Sconcertati»
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Dopo il caso, reso noto dalla Cgil Bergamo, della paziente malata oncologica che non riusciva a prenotare esami nel pubblico in tempi ragionevoli (prime date disponibili a fine 2025), e la risposta dura di Guido Bertolaso, che l'aveva addirittura definita una «fake news», arriva la contro-risposta del sindacato, indignato per la reazione mostrata dalla Regione.

L'accusa di fake news di Bertolaso

Guido Bertolaso

Quando infatti la vicenda, pur facendo rimanere anonima la signora, indicata con le iniziali B. S., aveva iniziato a fare il giro dei giornali ed era stata ripresa anche dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori, l'assessore al Welfare del Pirellone aveva risposto che la situazione, secondo lui, non stava esattamente così: «Non ci ha voluto fornire il nominativo della paziente per poter accertare nel merito il reclamo, cosa che fa credere che l'obiettivo non sia risolvere eventuali disservizi ma solo conquistare spazi sui giornali o prestare il fianco a polemiche politiche».

Bertolaso aveva poi proseguito elencando le prime disponibilità per gli esami in questione: «La prima data disponibile per un'ecografia all'addome è il 7 maggio 2024, l'ecografia alla mammella l'8 marzo 2024, la mammografia il 17 aprile 2024 e l'Rx torace 8 marzo 2024, tutte quindi entro i 120 giorni previsti dalla classe di priorità riportata nelle sue prescrizioni». Aveva poi concluso in modo piuttosto perentorio: «Trovo spregevole che si faccia campagna elettorale su un argomento così delicato come la salute delle persone».

La contro-risposta della Cgil

Non si è fatta quindi attendere la replica da parte della sigla bergamasca, abbastanza basita dalla presa di posizione mostrata in questo caso dall'assessore: «Siamo sconcertati dalle dichiarazioni dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso - ha dichiarato Marco Toscano, segretario della Cgil provinciale -. Siamo certi che lo stesso sconcerto è condiviso dalle cittadine lombarde che negli ultimi mesi hanno cercato di fissare una mammografia, un’ecografia al seno o altri esami diagnostici per i quali è stato loro risposto che le attese vanno oltre l’anno».

Il rappresentante ha poi ritenuto doveroso fare una precisazione sul caso specifico della donna: «Alla cittadina che si è rivolta a noi, ben consapevole che avrebbe dovuto accontentarsi di una qualsiasi struttura della provincia, dal Centro Unico di Prenotazione regionale è stato riposto che avrebbe potuto provare in provincia di Brescia, non essendoci alcun posto per tre dei quattro esami prescritti nei tempi opportuni, cioè prima della fine del 2025, tranne che per uno, che andava però eseguito in contemporanea con gli altri».

Eccolo poi passare al commento sull'ipotesi di Bertolaso, per cui non avendo voluto dare il nome della signora, la sua storia sarebbe stata totalmente inventata: «La sola idea che a qualcuno venga in mente di tacciare come fake – usando un linguaggio peraltro così violento – un caso come questo ci lascia senza parole. Alle insistenti richieste di un’addetta dell’ufficio stampa di Regione Lombardia di avere il nome della cittadina che ci ha segnalato la sua vicenda, abbiamo risposto di no, perché la signora ha preferito rimanere anonima».

La Cgil ha infine rinnovato l'invito ai cittadini a segnalare i casi di liste d’attesa troppo lunghe, che abbiano compromesso il loro diritto alla cura e alla salute, contattando le loro sedi in provincia.

Commenti
Francesco

Buongiorno da medico trovo assolutamente disdicevole che il rappresentante della sanità lombarda non ammetta le incongruenze delle liste di attesa rispetto a protocolli di terapia.nessuno pretende esami e controlli immediati e sotto casa ma neanche è etico fare spostare i malati soprattutto quelli cronici di decine di km in base alle disponibilità nella regione.

romeo

Io ho 70 anni e mia moglie qualcosa in meno, noi le visite con il SSN le habbiamo sempre avute, addirittura una domenica mattina a Seriate per un ecocardiodoppler nel giro di 20gg( visto il dubbio con prirità 1mese. Le visite le trovi, solo che magari ti mandano non proprio sotto casa, però le trovi se ti adatti. per il resto tutte visite di controllo programmate sono andate bene. L'unica visita senza priorità quasi impossibile da prenotare è quella oculistica, che in regime di tariffa smart la fai con 100 euro nel giro di una settimana, faremo a meno di uscire a cena un paio di volte in meno.

Mariano Giusti

Cgil, secondo francesco giuseppe, attaccherebbe la sanità lombarda per far vincere a terzi le regioni Abruzzesi. Tutto così chiaro, evidente, lineare

Giancarlo

La signora non è una paziente oncologica, non c'è altra spiegazione. È verissimo che le liste d'attesa per "alcune visite ed esami" vanno oltre i 120 gg previsti dalla non urgenza. È altrettanto vero che, il paziente oncologico viene preso in carico dall' UO dell' ospedale, quindi le visite e gli esami strumentali inerenti alla sua patologia, vengono effettuati a scadenze regolari, programmate dallo stesso staff sanitaria dell' UO. È la solita manfrina della sinistra che non ha argomenti e proposte per la campagna elettorale, di qualsiasi tipo: elezioni politiche, regionali, amministrative ed europee. Battono sempre il chiodo su argomenti inesistenti, come il fascismo, il disastro sanitario, il patriarcato, i diritti civili e degli immigrati. Ormai alle loro favolette non crede più nessuno.

AUGUSTO GIORGIO RAVASIO

Nascondersi dietro l'anonimato su un caso così importante lasci intendere la non credibilità del caso. Uno - Fosse successo a me e avendo un documento in mano sulla data di attesa così lunga, non avrei avuto alcun problema a dire il nome. Che motivo c'è di nascondersi dietro l'anonimato? Non è un reato, anzi.....

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