C'è il via libera: l'Isolotto di Ponte San Pietro diventerà un parco agricolo-turistico
Se ne parlava da anni. Ora questa zona a metà strada fra l’oasi naturalistica e il regno dei balordi tornerà nella piena disponibilità dei cittadini.
Se ne parla da anni. Di quella zona a metà strada fra l’oasi naturalistica e il regno dei balordi. Ora però tornerà, si spera, nella piena disponibilità dei cittadini di Ponte San Pietro. La giunta comunale del capoluogo dell’Isola ha dato il via libera al progetto definitivo di riqualificazione dell’Isolotto. L’area, 150 mila metri quadrati, si trova sulla sponda sinistra del Brembo. Per decenni è stata fra le più malfamate del paese, in mano a spacciatori e attività poco raccomandabili. Nell’ultimo periodo i Carabinieri hanno dato un giro di vite, anche se alcuni problemi di sicurezza permangono.
La Regione ha stanziato un milione di euro per l’area verde. Il Comune lo utilizzerà per il rilancio. L’Isolotto, almeno nel progetto, diventerà un parco agricolo turistico con percorsi ciclopedonali. I lavori partiranno presto. Il primo lotto riguarderà l’ingresso del futuro parco, in via Mozart. Ci saranno panchine, parcheggi, muretti di pietra, staccionate in legno e una piazzetta pavimentata. Al momento non sono previsti interventi sugli argini del torrente Quisa, che si trova a poca distanza. E che, in caso di esondazione, potrebbe provocare problemi non indifferenti alla zona, classificata come “allagabile” da una perizia in mano a Regione Lombardia.
Poi toccherà ai percorsi interni al parco. Il primo tratto di via Isolotto sarà riqualificato, fino a giungere a una piccola area di sosta che verrà costruita alla diramazione con la Cascina Assolari. Proprio da quell’area partirà anche un percorso sopraelevato. Un camminamento in legno di larice, a 20 centimetri da terra. Correrà sopra le praterie e arriverà ai confini di nordovest del parco. Infine sarà la volta del tratto che conduce alla passerella sul Quisa. L’opera, che collega il territorio di Ponte San Pietro con Curno, è stata terminata nell’ottobre scorso con una spesa di 250 mila euro. Ma al momento non è transitabile e non ha sbocco alcuno. L’attraversamento finisce fra i rovi. Mancano infatti i sentieri di collegamento sull’altra sponda.